L'ospedale dell'Annunziata di Cosenza

COSENZA E’ l’avvocato Osvaldo Rocca del Foro di Cosenza rappresentante della famiglia Pastorello (il padre Cosimo, la madre Annamaria, i fratelli Jessica e Michael) a rendere pubblico il decesso del giovane William (nato a Cosenza il 15.09.1987) all’Ospedale di Cosenza il 24 settembre scorso alle ore 6.15.

William era stato ricoverato il 5 settembre per una “calcolosi della colecisti” ma «nel corso della degenza ha avuto diverse problematiche, almeno così pare dal diario Clinico, tra cui un problema di aritmia, una pancreatite, una broncopolmonite, subendo finanche una dialisi e sovente aveva una iperpiressia».

Le condizioni in cui lo hanno trovato i familiari e le circostanze emerse dal diario clinico, hanno spinto la famiglia Pastorello a sporgere denuncia.

A seguito della denuncia la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti, previa acquisizione della cartella clinica, ed ha disposto l’autopsia e tutti gli esami sul corpo del giovane William, affidandosi ai Medici Legali Berardo Silvio Cavalcanti, Vannio Vercillo e Roberto Calabria, che hanno eseguito gli accertamenti.

La famiglia Pastorello «ha piena fiducia del lavoro della Magistratura ed è convinta che sarà fatta chiarezza sia sulle condizioni del decesso sia, e soprattutto, sulle cure somministrate al povero William in questi terribili 19 giorni. Non si può morire a 36 anni in conseguenza di un ricovero per colecisti. Non si può morire dopo 19 giorni di ricovero ospedaliero. Non si può morire in un Ospedale dove quotidianamente sei affidato alle cure dei medici», conclude il legale.