CETRARO (Cs) – Dopo giorni di silenzio il sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo, prima che il commissario prefettizio proceda allo scioglimento del consiglio comunale, con le conseguenti dimissioni dal suo incarico alla guida del paese e con un anno di anticipo rispetto alla naturale fine della consiliatura, tenta di salvare il salvabile.
E visto che la sua maggioranza di centrosinistra gli ha voltato le spalle, il primo cittadino tenta di ricucire lo strappo guardando al centrodestra, e in particolare a Forza Italia, rappresentato dall’ex vicesindaco Tommaso Cesareo e dai consiglieri Gabriella Luciani e Giovanna Esposito.
Nell’accorato appello postato su Facebook, Cennamo insiste nel rimarcare che “L’idea di arrendersi sarebbe sicuramente meno faticosa, ma significherebbe abbandonare il campo, lasciando un vuoto dove, invece, c’è bisogno di responsabilità, di impegno, e di coraggio”.
Da giorni il sindaco ha ripreso i colloqui con i vertici regionali, provinciali e locali di FI “per capire se vi sono le condizioni di riallacciare un rapporto che in un recente passato ha portato a brillanti risultati in campo amministrativo”. A questo punto ci si chiede: Riuscirà Cennamo nell’ardua impresa? Vedremo.
Intanto ecco la lettera aperta del sindaco:
«Cari concittadini, in questi ultimi giorni ho scelto il silenzio, evitando di commentare pubblicamente il consiglio comunale e la situazione politica che si è venuta a creare in seguito alla mia assenza.
È stata una scelta voluta, maturata nella consapevolezza che a volte le parole rischiano di alimentare tensioni invece di creare spazi di confronto e riflessione. Ma oggi sento che è il momento di aprirmi, di condividere con voi i miei pensieri e di spiegare il perché delle mie decisioni.
Ammetto che, di fronte alle difficoltà attuali, la via più semplice sarebbe stata quella di rassegnare le dimissioni, di allontanarmi dalle complicazioni e dalla complessità di un contesto che, lo riconosco, è diventato sempre più difficile.
Eppure, ogni volta che ho considerato questa opzione, ho sentito dentro di me una domanda più profonda, un richiamo che andava oltre le mie stanchezze e oltre il disincanto di certi momenti. Ho pensato al nostro paese, alle persone che ci vivono, alle speranze, alle difficoltà, e al futuro che meritiamo di costruire tutti insieme.
Il peso della responsabilità non è mai facile da portare, ma è un peso che ho scelto di accettare proprio per voi, per il bene collettivo.
So che la gestione della manovra finanziaria rappresenterà una prova dura per chiunque sarà chiamato a guidarla, e non si può far finta di niente o voltare lo sguardo quando ci sono decisioni cruciali che riguardano il futuro di tutti noi.
L’idea di arrendersi sarebbe sicuramente meno faticosa, ma significherebbe abbandonare il campo, lasciando un vuoto dove, invece, c’è bisogno di responsabilità, di impegno, e di coraggio. Purtroppo, mi rendo conto che la responsabilità che dovrebbe unirci è stata spesso sopraffatta dal personalismo, dalle ambizioni e dai dissapori individuali. In questo, dobbiamo tutti fare autocritica, io per primo.
Forse, in questi giorni, proprio grazie alla lontananza e al silenzio, ho imparato quanto siano importanti i rapporti umani, quanto sia fondamentale il valore dell’ascolto, della comprensione reciproca, e di quel senso di comunità che va ben oltre le differenze politiche.
Ho capito che, senza questi legami, la politica perde il suo significato più vero, diventando fredda e distante, incapace di servire realmente chi ne ha bisogno.
È per questo che oggi non vi parlo solo da amministratore, ma da persona, da cittadino che ama profondamente il proprio paese.
Vi chiedo di riflettere, insieme a me, su ciò che è stato e su ciò che potrà essere. Riconosciamo gli errori, ma non dimentichiamo di guardare al futuro con speranza.
Possiamo e dobbiamo fare meglio, possiamo e dobbiamo mettere da parte il rancore, per far sì che la responsabilità e il senso del bene comune siano al centro delle nostre azioni. Non sarà facile, lo so.
Ma credo nella forza della nostra comunità, nelle persone che la compongono e nella capacità di superare insieme anche i momenti più difficili.
Da giorni, stiamo interloquendo con i vertici regionali, provinciali e locali di Forza Italia, per capire se vi sono le condizioni di riallacciare un rapporto che in un recente passato ha portato a brillanti risultati in campo amministrativo.
Un ragionamento nuovo per costruire insieme ciò che vogliamo per il nostro futuro. Solo così, con l’umanità che ci unisce e il rispetto che ci dobbiamo, potremo davvero fare la differenza.
Grazie di cuore a tutti».
fiorellasquillaro@calabriainchieste.it