LAMEZIA TERME (CZ) – La Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini a carico della preside, e di sette docenti, del liceo scientifico Galileo Galilei di Lamezia Terme ai quali sono contestati, a vario titolo, i reati di accesso abusivo a un sistema informatico, falso ideologico e materiale e, non ultimo, maltrattamenti nei confronti di tre docenti che avrebbero avuto un atteggiamento critico sulla gestione dell’istituto da parte della dirigente.
In particolare, a restare impigliati nella rete giudiziaria: Teresa Antonietta Goffredo, 58 anni, originaria del Crotonese (dirigente scolastico), gli insegnati Maria Rosaria Rocca, 48 anni, di Lamezia; Giovambattista Chirillo, 51 anni, di Lamezia; Anna Rosa, 64 anni, di Lamezia; Pasqualina Bagnato, 61 anni, di Lamezia; Maria Piera Adamo, 63 anni, di Lamezia; Marietta Paola Veltri, 42 anni, di Paola e Giuseppina Sandra Anania, 66 anni, originaria di Messina. Ad essere indagati sono anche il marito di una docente, Luigi Carlo Isabella, 65 anni, di Lamezia Terme, e un finanziere, Renato Molinaro, 56 anni, di Serrastretta.
Voti scolastici alterati a discrezione della preside. “Un otto dato dal docente che diventa un nove, oppure che si abbassa a sette. In uno dei capi di imputazione contestati alla dirigente, si contano sette accessi al registro scolastico elettronico, dal 28 gennaio 2023 al 13 giugno 2023, con la modifica dei voti in materie come Storia dell’arte, Latino, Scienze naturali e anche Scienze motorie e sportive. Piccoli ritocchi che la Distrettuale considera «abuso dei poteri o violazione dei doveri inerenti alla propria funzione».
Da quanto emerso dalle indagini, i voti sarebbero stati modificati due giorni prima del consiglio di classe dello scrutinio.
E, ancora, “nel registro scolastico elettronico si sarebbero introdotti più volte, illecitamente e per commettere falso, sia la preside del liceo scientifico “Galileo Galilei” che altri insegnanti della stessa scuola. Non si parla solo di alterazione di voti dati da altri insegnanti ma anche di alterazione delle ore di attività (per salvaguardare gli insegnanti da ipotizzati procedimenti penali in corso per truffa ai danni dello Stato). In più Goffredo, Adamo e Anania avrebbero formato falsi fogli di presenza degli alunni alle attività di miglioramento dell’offerta formativa nell’anno 2020/2021. Attività per le quali Adamo e Anania «percepivano un compenso supplementare corrispondente a 20 ore di impegno lavorativo».
Ad essere implicato in questa vicenda vi è anche un maresciallo della Finanza, Renato Molinaro, in servizio come responsabile dell’aliquota GdF delle sezione di polizia giudiziaria della Procura di Lamezia Terme. Il militare si sarebbe introdotto, con il proprio account, nel sistema informatico per prendere informazioni su tre procedimenti penali sui quali stava lavorando la Procura di Lamezia.
Lo avrebbe fatto su istigazione di due coniugi: Carlo Luigi Isabella e Maria Piera Adamo, docente del liceo Galilei indagata in uno dei tre procedimenti “spiati”. Gli accessi informatici oggetto di indagine sarebbero stati eseguiti dal 30 marzo 2023 al 27 settembre dello stesso anno.
Inoltre, la dirigente avrebbe maltrattato tre insegnati del corpo docente «assumendo condotte e provvedimenti persecutori – integranti mobbing sul posto di lavoro – a danno specifico dei docenti da lei stessa pubblicamente definiti “dissidenti” ed a lei invisi, anche in quanto legittimamente collocati su posizioni non conformi o critiche rispetto a sue proposte o a sue opzioni inerenti a ogni aspetto della gestione dell’Istituto».
Sarebbero stati negati «pretestuosamente» autorizzazioni per due giorni di permesso retribuiti. Goffredo avrebbe addirittura esortato «i nuovi giovani docenti a non dialogare con la professoressa indicata come il “male” o come “iena” da cui era bene stare lontano».
Anche davanti agli alunni sarebbero stati espressi giudizi «denigratori». Avrebbe escluso indebitamente un docente da un incarico di coordinamento. Durante un consiglio di classe avrebbe scritto a verbale che il docente ignorava le delibere votate dal collegio dei docenti, aggiungendo «non finisce qui». Questo perché l’insegnante non si sarebbe uniformato nell’assegnazione dei voti agli alunni. E nel 2023 avrebbe «tentato di ostacolare la partecipazione del docente a un progetto universitario…».