Home Cronache Abusi su minore: “orco” condannato, madre della ragazzina assolta

Abusi su minore: “orco” condannato, madre della ragazzina assolta

La donna sarebbe stata all'oscuro di tutto, l'ex marito avrebbe dunque agito da solo. Per la mamma finisce un calvario giudiziario durato tre anni: cessa il divieto di avvicinamento alla figlia

199
0
La Procura di Paola

PAOLA (Cs) – La donna sarebbe stata all’oscuro di tutto ed è stata assolta perché il fatto non sussiste (il Pm aveva chiesto sei anni di carcere), mentre l’ex marito era stato condannato (https://www.calabriainchieste.it/2023/03/09/abusi-su-una-minore-di-14-anni-condannato-presunto-orco-recidivo/) a 6 anni di carcere (il pm ne aveva chiesti 9, rito abbreviato) per gli abusi sessuali a danno della figlia 14enne della sua compagna straniera.

E’ dunque terminato il calvario giudiziario per la donna, H.V., difesa dall’avvocato Massimo Zicarelli del foro di Paola, che ora potrà riavvicinarsi alla figlia: il tribunale penale di Paola ha dichiarato anche la cessazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ragazzina, all’epoca dei fatti 14enne.

L’unico responsabile della vicenda è “l’orco” (recidivo) 63enne di Paola, condannato per quegli abusi sessuali a danno della 14enne.

Già condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per essersi reso responsabile, nel 2004, di reati simili a danno di un’altra minore, in un diverso contesto familiare, l’uomo era finito sotto processo nel 2022 perché denunciato dalla ragazzina, la quale aveva pure prodotto una serie di file audio a riscontro delle sue accuse.

Era stato arrestato a gennaio dello scorso anno dagli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza di Paola e la sua compagna, madre della ragazzina, era stata destinataria di un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla figlia 14enne perché accusata, in concorso, del reato di violenza sessuale, avendo favorito – era questa l’accusa – l’azione delittuosa del compagno.

Il giudice, all’esito del dibattimento, a marzo 2023, ha condannato il 63enne alla pena di giustizia, mentre l’altro ieri la donna è stata assolta per non aver commesso il fatto.