Il sindaco Vincenzo Cascini

BELVEDERE MARITTIMO (Cs) – È accaduto nell’ultima seduta del consiglio comunale di Belvedere Marittimo.  Il sindaco della cittadina tirrenica, Vincenzo Cascini, intervenendo in merito alla discussione durante l’assise, ha sottolineato l’importanza strategica del Psc per lo sviluppo e la crescita sostenibile del territorio comunale, evidenziando la necessità di porre la massima attenzione proprio nella sua fase preliminare.

La posizione della maggioranza, esposta nella delibera di giunta n. 99 del 10 settembre 2024, è motivata da una serie di considerazioni critiche riguardo alla non congruità del documento con le esigenze e le specificità del territorio.

«Seppur il documento preliminare sia stato presentato come conforme alle normative nazionali e regionali, un’analisi approfondita ha evidenziato che la pianificazione proposta non considera adeguatamente le peculiarità morfologiche e antropiche di Belvedere Marittimo, in quanto deriva da un lavoro avviato nel 2008 – ha detto il sindaco – Partire con il piede sbagliato è inaccettabile; è imperativo correggere il documento preliminare prima di procedere».

«Sulla base delle osservazioni tecniche fornite da esperti locali e delle attività di ascolto è emerso che il documento non considera adeguatamente le peculiarità locali, compromettendo così l’economia del comune.

Questa situazione preoccupa particolarmente i numerosi cittadini e investitori che stanno portando avanti progetti edilizi, sia pubblici che privati. Molti cittadini hanno investito in terreni edificabili e pagato tasse per anni senza avere la possibilità di realizzare i propri progetti.

È fondamentale tenere conto di queste situazioni e fornire risposte adeguate. Il Psc non deve diventare un ostacolo allo sviluppo economico – ha precisato il primo cittadino – Ogni proposta deve rispettare le specificità del nostro territorio e allinearsi alle esigenze della comunità».

Il documento è stato giudicato non conforme per diversi motivi. Tra le problematiche sollevate dalla maggioranza:

incongruenza tra il piano proposto e la reale condizione del territorio, necessitando un aggiornamento della carta tecnica comunale;

inadeguata considerazione delle concessioni edilizie già esistenti e dei progetti in corso di realizzazione; problematiche legate alle aree di tutela, con concessioni edilizie rilasciate in zone che risultano classificate come aree protette;

discrepanze nelle classificazioni delle zone agricole e forestali, che non corrispondono adeguatamente alle realtà del territorio;

vincoli archeologici non adeguatamente considerati in alcune aree, alla luce di nuovi ritrovamenti.

Tuttavia, l’architetto ha scelto di rinviare eventuali chiarimenti a dopo l’approvazione del documento preliminare, come evidenziato durante l’assise a seguito della comunicazione ufficiale dello stesso.

 Nonostante questa scelta è stata ribadita la ferma intenzione di non revocare l’incarico, come suggerito da alcuni membri dell’opposizione, ma di proseguire, nel rispetto delle diverse posizioni, con un dialogo costruttivo e un confronto proficuo.

Un passo fondamentale sarà l’istituzione, come richiesto da tutte le parti, di un tavolo tecnico, aperto a tutti i professionisti che quotidianamente presentano istanze all’amministrazione comunale e previsto quale parte integrante del Piano strutturale comunale (Psc).

Questo tavolo sarà composto da ingegneri, architetti, geologi, dottori agronomi, forestali e geometri, nonché da rappresentanti di associazioni di categoria e di volontariato, oltre a tutti coloro che possiedono competenze e sono attivamente coinvolti nella pianificazione, con l’obiettivo di instaurare un dibattito costante sulla governance del territorio.

«Il tavolo tecnico e l’amministrazione comunale si impegneranno a lavorare congiuntamente – prosegue il Sindaco Cascini – per raggiungere obiettivi condivisi e significativi, senza alcuna esclusione e senza permettere che prevalgano interessi privati di parte o, addirittura, politici. Le illazioni relative a conflitti di interesse non hanno alcun fondamento e vanno rigettate con fermezza.

 Dopo vent’anni di attesa, è preferibile dedicare qualche mese in più piuttosto che approvare frettolosamente un piano che non soddisfi pienamente le reali esigenze del nostro territorio. Il nostro obiettivo – conclude il primo cittadino – è sviluppare un Piano strutturale che delinei un futuro concreto e sostenibile per Belvedere, caratterizzato da una visione chiara e condivisa, rispettosa delle aspettative della comunità».