CATANZARO – «Leggendo i recenti dati diffusi sul gioco d’azzardo relativi al 2023, viene da chiedersi se sia giusto continuare a chiamarlo ‘gioco’. Per alcuni, forse, ma per molti altri è diventato una vera e propria patologia, un tema su cui è necessario riflettere con la massima serietà e attenzione umana».
È quanto afferma la consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni, commentando il recente report redatto da Federconsumatori, Isscon e CGIL.
«Un dossier che ci presenta un quadro preoccupante e allarmante – afferma ancora Bruni –. Continuiamo a osservare un trend di crescita spaventosa, con un movimento di denaro che ha raggiunto i 150 miliardi di euro, superando nettamente la spesa per il Fondo Sanitario Nazionale, che ammonta a 134 miliardi. È normale tutto questo?».
In particolare, il dato calabrese è emblematico, sottolinea Bruni: «La nostra regione, purtroppo, è di nuovo tra i primi posti, con un volume di gioco che si attesta a 3,7 miliardi di euro, 500 milioni in più rispetto al 2022. È inaccettabile vedere i comuni dell’entroterra diventare i maggiori protagonisti di questo fenomeno devastante».
Il diffondersi del gioco online, negli ultimi anni, solleva interrogativi ancor più complessi.
«Evidentemente, gli interventi per il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) non sono sufficienti – rimarca la consigliera regionale Democrat –.
È imprescindibile rendere la popolazione consapevole dei rischi e dei pericoli che il gioco d’azzardo comporta. È necessaria una grande campagna di sensibilizzazione che coinvolga tutte le agenzie educative: famiglie, scuole, chiese, associazioni sportive e ricreative».
«Siamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale, in cui sempre più forze malavitose si inseriscono per sfruttare la vulnerabilità di chi si trova in difficoltà. Un terreno fertile per le organizzazioni criminali che mette a rischio la tenuta sociale di un contesto economico già vulnerabile. È urgente un rafforzamento della normativa, sia a livello nazionale che regionale.
In questo contesto, i servizi socio-sanitari territoriali rivestono un ruolo fondamentale, ma la Calabria è fortemente deficitaria in questo ambito – conclude la consigliera regionale Bruni –.
Serve una campagna di sensibilizzazione di massa che coinvolga tutte le agenzie educative: famiglie, scuole, chiese, attività sportive e ricreative. Non possiamo più rimanere in silenzio di fronte a una problematica che tocca il cuore delle nostre comunità. È tempo di agire, di ascoltare e di supportare chi è colpito da questa grave dipendenza».