COSENZA: «Sulla Città Unica, almeno a parole, a partire dal Circolo di Cosenza, a cui siamo iscritti, per finire alle altre istanze organizzative territoriali (Federazione e Regionale) nel Pd siamo tutti d’accordo, per tanto a noi, come a molti abitanti dei comuni interessati, le sottigliezze procedurali – che forse avrebbero dovute essere sollevate in maniera forte e sostanziata, al momento opportuno e nei luoghi istituzionali competenti la decisione – interessano meno».

E’ quanto scritto in una nota a firma degli iscritti del Pd: Elio Bozzo, Sergio De Simone, Alessandro Grandinetti, Saverio Carlo Greco, Bruno Maiolo e Giacomo Mancini.

Pertanto, «ancora una volta, intendiamo confrontarci e sviluppare un’iniziativa politica per affrontare i bisogni concreti dei cittadini che abitano i nostri territori, e individuare le responsabilità politiche ed istituzionali dei ritardi, piuttosto che tifare nel Pd e fuori dal Pd e nelle istituzioni per qualcuno contro qualcun altro». 

E, ancora: «Non si capisce perché – e speriamo che l’obiettivo non sia la distrazione di massa, di fronte alla necessità, da tutti auspicata, della Città Unica ed a fronte della discussione o mancata discussione nel Pd e nella città, sull’adozione del Psc (Piano Strutturale Comunale) a Cosenza e dopo la bocciatura da parte dei Commissari del comune di Rende che hanno annullato il Psc della città, perché adottato impropriamente – il nostro partito non si impegni a lanciare la proposta del Psa». 

Del resto «già qualche consigliere comunale di Cosenza iscritto al Pd prosegue la  nota – ha già pubblicamente proposto di abbandonare il Psc e di passare direttamente all’adozione del Psa. Anche a Castrolibero, da qualche tempo, si discute di iniziative urbanistiche tese a sviluppare nuove cubature residenziali e commerciali che interesserebbero l’area intorno al Campagnano».

Il Piano Strutturale Associato, invece, «servirebbe a promuovere ed accrescere l’integrazione urbanistica fra i tre comuni della Città Unica, e non solo fra essi, ma anche fra gli Enti Locali limitrofi, per promuovere il coordinamento delle iniziative di pianificazione nelle conurbazioni in atto, con il conseguente impegno integrato delle risorse. Questo strumento potrebbe favorire le richieste provenienti dai tanti abitanti dei diversi comuni dell’hinterland cosentino da sempre interessati alla realizzazione di infrastrutture e servizi che diano una vivibilità diversa a quest’area e che vada ben oltre la visione della Cosenza del food e del tempo libero, così cara, in questi anni, al centrodestra».

E, poi «troviamo davvero bizzarro che anche le amministrazioni di cui siamo parte – incalzano gli iscritti del Pd Elio Bozzo, Sergio De Simone, Alessandro Grandinetti, Saverio Carlo Greco, Bruno Maiolo e Giacomo Mancini – siano interessati a nuove volumetrie residenziali e non a migliorare i servizi e le infrastrutture del già esistente e programmarne di nuove, rendendo così più vivibili le nostre realtà urbane».

Oltretutto «i dati demografici di questi ultimi anni, per quanto riguarda i residenti a Cosenza e le indicazioni per il futuro, suggeriscono la tendenza ad un decremento sostanziale della città Capoluogo che in pochi decenni, infatti, è passata dai quasi centomila abitanti degli anni ‘70 ad un po’ meno dei 60.000 abitanti attuali. Un decremento della popolazione, molto differente nei numeri, riguarda anche il comune di Castrolibero; mentre la poderosa crescita demografica di Rende è ormai ferma da anni».

Difronte a questi dati «diventa problematico e preoccupante la gestione dell’esubero del costruito e le difficoltà del mercato immobiliare stanno lì a testimoniarlo. I problemi riguardano i tanti proprietari d’immobili che oggi si ritrovano con appartamenti svalutati nel loro valore e difficili da vendere o da affittare e su cui pagano molti tributi salati sia comunali che nazionali ed in più si ritrovano oberati dai costi dettati dalla manutenzione esterna dei loro appartamenti». 

Ecco perché «riteniamo sbagliato ed insensato favorire, da parte delle amministrazioni interessate, la realizzazione di nuove cubature in un mercato già saturo. Semmai sarebbe necessario favorire la ristrutturazione e l’ammodernamento del già costruito con una ricucitura urbana di rioni e quartieri ai quali garantire una migliore vivibilità e una maggiore socialità».

Inoltre a Cosenza «circolano voci insistenti di speculazioni edilizie e di revisioni degli indici volumetrici nel cuore della città che avrebbe spinto la stessa sovrintendenza a porre vincoli urbanistici in alcune aree centrali del comune».

Purtroppo «il decennio Occhiuto ha favorito la richiusura municipalistica della città e favorito processi speculativi già denunciati dall’allora capogruppo del Pd nella precedente consiliatura, facendo venire meno e bloccando il lavoro di conurbazione avviato dai sindaci Mancini e Principe e proseguito negli anni successivi dalle altre amministrazioni di centrosinistra».

Infine: «Su queste questioni riteniamo opportuno aprire una discussione che informi la città, coinvolgendo non solo il nostro partito, ma l’intero territorio a partire dalle forze politiche ed istituzionali, alle forze sociali ed economiche, agli ordini professionali in una iniziativa pubblica da tenersi quanto prima».

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