RENDE (Cs) – «Riteniamo molto grave la nota stampa diffusa ieri da un fantomatico “Comitato Spontaneo di Cittadini di Rende”, i cui componenti non hanno il coraggio di firmarsi, che offende gravemente la persona e la carica del Magnifico Rettore dell’Unical, prof. Nicola Leone, colpevole di avere espresso parere favorevole alla città unica Cosenza-Rende-Castrolibero».
E’ quanto dichiarano Spartaco Pupo, Annalisa Apicella e Michele Arnoni del Comitato “Nuova Cosenza – Comitato per il sì”.
«Evidentemente – si legge ancora nella nota – l’indizione del referendum ed il timore che anche a Rende, il prossimo 1° dicembre, prevarrà di gran lunga il Sì, fa perdere la testa a chi già si vede minoritario e così scarsamente influente da ricorrere persino a toni velatamente minatori».
Nel senso che «la frase “bisogna stare molto attenti”, rivolta dagli estensori della nota al Magnifico Rettore con il consiglio non richiesto di “non commettere errori”, non solo è un insulto all’intelligenza e alla libertà di molti, ma è il riflesso della mentalità feudale di chi ancora concepisce il territorio come proprietà privata e i rapporti di potere come improntati alla fedeltà personale. Per fortuna viviamo in uno stato di diritto e tutti possono esprimere liberamente le proprie opinioni, specialmente coloro che, come il Rettore di un’Università, hanno il dovere, oltre che il diritto, di seguire in prima persona i processi in cui è direttamente coinvolto l’ateneo».
«“La città unica – ha dichiarato il nostro Rettore – porterà molti vantaggi per gli studenti dell’ateneo in vari settori e Cosenza si avvicinerà ulteriormente all’Unical. Tra l’altro ritengo ci sia già di fatto una città unica che adesso lo diventerà dal punto di vista amministrativo”. Ebbene, sono parole che condividiamo totalmente. Solo fanatici e gretti campanilisti potevano leggere in questa dichiarazione un atto di “scortesia istituzionale”. Il Rettore non ha fatto altro che esprimere quello che è il comune sentire e che dà fastidio solo a quanti ora temono di perdere misere porzioni di potere oppure posizioni di vantaggio politico personale. Ma poi scortesia nei confronti di chi? Forse dei commissari chiamati a risanare un comune sciolto per mafia e portato al predissesto dalla gestione dissennata di quanti, in decenni di impegno politico, hanno contribuito a vario titolo ad affossarlo? Piuttosto bisognerebbe parlare degli atti di scortesia istituzionale compiuti da ex amministratori rendesi ogni qualvolta, sin dai primi anni ’90, si è solo tentato di aprire il discorso di conurbazione e servizi comuni. Ma questi saranno temi oggetto di confronto nel corso della prossima campagna referendaria».
Infine; «Al Rettore Leone va dunque la nostra piena e convinta solidarietà e l’invito a continuare a esternare i suoi autorevoli giudizi sulla vita pubblica del nostro comprensorio, di cui l’Unical, anche grazie alla sua guida illuminata e coraggiosa, è la realtà più avanzata sotto tutti i punti di vista. Questo è un Rettore che per fortuna non si limita a parlare, ma agisce concretamente, ogni giorno, anche in vista della città unica, con una serie di realizzazioni fino a poco tempo fa inimmaginabili. Basti pensare alla facoltà di Medicina, che finalmente è realtà, l’avvio del processo di costruzione del nuovo ospedale ad Arcavacata e l’avvicinamento dell’Ateneo alla città di Cosenza con provvedimenti mai visti prima».