COSENZA – «Le frazioni a sud della città sono rimaste senz’acqua. Difatti in molte contrade la pressione è divenuta scarsissima raggiungendo livelli minimi e le case sono all’asciutto. La preziosa risorsa idrica risulta essere insufficiente sia per fare una semplice doccia che per cucinare ed effettuare il bucato. Si tratta di una vera e propria emergenza alla quale bisogna trovare tempestivamente una soluzione».

E’ quanto denunciano i consiglieri comunali di minoranza, Francesco Spadafora e Alfredo Dodaro

«Sono giorni che riceviamo numerose lamentele da parte dei cittadini in ordine all’erogazione dell’acqua pubblica. Specialmente da parte di coloro che risiedono nella frazione di Donnici e nelle  zone ad essa collegata, vale a dire nelle contrade di Fiego, Albo, Monterosa, Cozzo Pirillo, Lucido, Bivio Donnici, Casino Salfi, Conca D’oro, Timpa di Mola, Ruggiero, Timpone degli Ulvi e Badessa, nelle quali l’acqua arriva con il contagocce. Tutte sono servite dalla conduttura comunale del Merone, dove anche altri comuni ricadenti nella valle del Savuto si approvvigionano».

E, ancora: «Per quanto ci riguarda, nonostante entrambi abbiamo più volte chiesto spiegazioni all’ufficio competente dell’ente, non conosciamo i reali motivi per cui si è verificata drasticamente l’abbassamento della pressione nell’erogazione dell’acqua nei rubinetti delle abitazioni. Non vorremmo che qualcuno, al di fuori dell’amministrazione comunale, abbia manomesso qualcosa per favorire talune zone a discapito di altre. Se questo dovesse essere accertato non esiteremo a formalizzare regolare denuncia agli organi competenti».

L’acqua, com’è risaputo, «è un bene primario, prezioso e importante, una risorsa fondamentale per i suoi usi civili di cui non si può assolutamente fare a meno».

Ecco perché «è inaccettabile che nel nostro territorio i cittadini si trovano alle prese con i rubinetti a secco o tutt’al più con un filo d’acqua per tutte le giornate nelle loro case. Bisogna, quindi, prendere atto di tale grave e disagevole situazione, che si protrae ormai da alcuni giorni, e pertanto, chiediamo l’intervento diretto del sindaco affinchè sia definitavamente affrontato questo primario problema, il quale deve essere obbligatoriamente risolto in tempi celeri ripristinando il normale flusso dell’acqua».

Senza troppi giri di parole e soprattutto «senza alcuna critica strumentale, vogliamo che l’increscioso disservizio determinatosi smetta al più presto. Noi, attraverso la nostra funzione di consiglieri, seguiremo attentamente l’evoluzione dell’incresciosa questione divenuta insostenibile per i cittadini, dei quali interpretiamo i loro interessi e bisogni».

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