CATANZARO – Catanzaro è stata una delle cinquanta piazze italiane a ospitare, nello scorso fine settimana, “Una Manovra per la vita”, manifestazione nazionale promossa dalla Società Italiana di Emergenza e Urgenza Pediatrica (Simeup) che ha lo scopo di insegnare a chi lo desidera le manovre da eseguire in caso di ostruzione delle vie aeree o in caso di arresto cardiaco.
Nel capoluogo l’evento si svolto presso il Centro Sociale del Corvo – scelta voluta, vista l’importanza attribuita dalla Simeup al quartiere, ai fini delle iniziative di formazione/informazione per i residenti – dove gli istruttori della Società medica hanno spiegato ai cittadini le operazioni salva vita da fare in caso di emergenza.
Alla buona riuscita della manifestazione hanno contribuito, collaborandovi, il centro di ascolto “Il Galeone della Vita”, l’associazione “Padre Pio”, l’Ammi e il Lions International.
«Il soffocamento da corpo estraneo – spiega Stefania Zampogna, presidente della Simeup – è una delle principali causa di morte nei bambini da 0 a 3 anni e il rischio resta elevato fino all’adolescenza. Gli incidenti possono capitare ovunque, a casa come a scuola. L’importante è non farsi trovare impreparati. Bastano infatti semplici manovre da eseguire con le mani per riuscire a salvare un bambino in difficoltà».
Al centro sociale del Corvo sono stati presenti il sindaco Nicola Fiorita e la vice sindaca Giusy Iemma che ha espresso, anche nelle vesti di medico, «un sentito ringraziamento a Simeup per il prezioso lavoro fatto con competenza e dedizione al servizio della comunità. Una Manovra per la Vita – ha aggiunto – svolge un’opera importantissima nel sensibilizzare i cittadini ma soprattutto renderli parte attiva per garantire la sicurezza dei nostri bambini. Alle Istituzioni, fa comprendere bene l’importanza di investire nella formazione di genitori, insegnati e i cittadini in generale ma anche – ha concluso la vice sindaca – l’importanza di fare rete tra esperti, associazioni, volontari per rendere più sicuri i luoghi di vita dei più piccoli all’interno della comunità».
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