PAOLA (Cs) –
Ieri mattina, nel corso della requisitoria il pubblico ministero, Anna Chiara Reale, ha chiesto la condanna per i tre imputati dell’Alto Tirreno cosentino coinvolti in un processo per usura ed estorsione, in corso preso il Tribunale di Paola.
In particolare sono stati chiesti: 16 anni di carcere per Tammaro Della Gatta, 14 anni per Vito Della Gatta e 6 anni per Salvatore Posco.
I tre, secondo l’accusa, avrebbero legami con la famiglia Muto. A loro sono contestati episodi di usura, estorsione ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Gli imputati sono ritenuti responsabili di aver erogato prestiti a tassi d’interesse usurari, minacciando gravemente le vittime per ottenere il pagamento dei debiti. L’indagine ha preso avvio da una denuncia presentata da un imprenditore balneare di Scalea, vittima di attività usurarie da diversi anni, ed è poi proseguita con attività tecniche che hanno portato alla luce anche un’altra vicenda di presunta estorsione.
Dalle intercettazioni è emerso che i Della Gatta avrebbero continuato non solo a pretendere i soldi dalle vittime ma anche a minacciarli.
Le ipotesi di reato contestate sono di prestito con l’aggravante del legame con l’organizzazione mafiosa. Nelle prossime udienze discuteranno gli avvocati della difesa. Poi la sentenza che è prevista per fine anno.