CATANZARO – La Calabria crolla sotto la furia dell’acqua, sferzata da eventi atmosferici di notevole intensità che arrivano dopo una stagione estiva estremamente calda e prolungata. Si deve fare i conti con nuovi eventi sempre più violenti, dovuti a quei cambiamenti climatici che una parte della politica cerca di negare per garantire interessi diversi dal bene comune».
E’ quanto riferiscono tutti gli eletti calabresi del Movimento 5 Stelle
«In questo contesto di forti stravolgimenti, tutto cambia tranne l’immobilismo del Governo regionale e nazionale che continuano a rimanere inermi e impassibili di fronte a tali avvenimenti tanto da rivolgere altrove la loro attenzione e i –  nostri – soldi pubblici».
E, ancora: «Vorremmo riportarli con i piedi sul pianeta terra, tra i bisogni dei cittadini e non dei comitati d’affari, tra la gente che subisce gli impatti negativi del climate change senza alcun supporto di politiche attive. Solo nella giornata odierna nel territorio calabrese è esondato un torrente, ci ritroviamo con due comuni isolati, Maida e San Pietro a Maida dove è anche crollata una abitazione fortunatamente vuota in quel momento».
E, poi «si è allagato un centro commerciale e lungo la strada Ss280 dei Due Mari in direzione Lamezia Terme, all’altezza del centro commerciale che porta alla Cittadella regionale, si è aperta una voragine che ha inghiottito un’automobile, per fortuna senza fare vittime».
In questo contesto «la priorità del governo e del Ministero dei Trasporti resta sempre e solo il ponte sullo Stretto di Messina. 15 miliardi di euro per un progetto faraonico che al momento e in queste condizioni non può essere la priorità per i nostri territori ma un lusso che non ci possiamo permettere».
Infine: «Abbiamo bisogno di cura dell’ordinario, di strade e collegamenti ferroviari decenti, di mettere in sicurezza il territorio. Meloni e Salvini investano quei soldi per recuperare l’esistente attraverso un piano straordinario e prioritario prima che tutto crolli e la smettano di gettare fumo negli occhi degli onesti cittadini».
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