PAOLA (Cs) – Il gruppo politico interno al Pd di Paola denominato “Parte da Noi” approva la recente analisi della dirigente nazionale Jasmine Cristallo, censurando l’azione politica dei gruppi dirigenti provinciale e paolano del partito rispetto al «fallimento» registrato nella gestione del metodo messo in atto.
Ecco l’analisi di “Parte da Noi”: «Le recenti dichiarazioni della compagna Jasmine Cristallo, della Direzione Nazionale, mettono a fuoco plasticamente, fra l’altro, il limite di come i gruppi dirigenti, quello provinciale e quello paolano in particolare, abbiano fallito nella gestione e nell’individuazione di un metodo, arrivando finanche a tradire l’essenza stessa del Partito per come concepito dalla segretaria nazionale.
Condividiamo l’analisi della compagna Jasmine Cristallo, specie quando afferma che un gruppo dirigente che si reputa tale, non può che partire, nella sua azione di conduzione, da alcuni elementi importanti di riflessione; su tutti la risalita della china di un partito che versa, in Provincia di Cosenza e, per quel che ci riguarda, qui a Paola, in condizioni elettorali disastrose.
Una risalita che, in termini di consenso e di progetto politico, può avvenire solo attraverso una solida centralità delle persone e dei territori nella costante ricerca di unità, pur nel rispetto della pluralità che caratterizza il Partito Democratico.
Assistere quotidianamente allo svilimento del dibattito politico, attuato da coloro che insistono a schedarsi per corrente nella convinzione di poter trascinare tutto il partito dentro posizioni isolate e forzate, è quanto di più frustante si possa immaginare
Questi signori delle correnti sono liberi di farlo, ma sappiano di star andando esattamente nella direzione opposta rispetto a quella indicata dalla segretaria nazionale.
In tal senso condividiamo ed apprezziamo il moto d’orgoglio del compagno Enzo Giacco che, a difesa di un concetto alto dell’appartenenza e della militanza, dimettendosi dalla nomina nella segreteria provinciale, ha ribadito la corretta aspirazione della dirigenza nazionale di un partito che non può esser concentrico alle dinamiche correntizie, ma che deve porre al centro del proprio agire la necessità, di ritrovarsi in un progetto capace di aggregare e rinnovare il significato stesso di militanza.
Occorre prendere atto del fallimento di una idea autoreferenziale e aprire finalmente una discussione seria, che parta dalla base, dalla vera militanza; che dica no ai signori delle tessere privilegiando l’ascolto. Solo così si darà valore agli organismi aprendo una stagione nuova, così come ci chiedono la segretaria nazionale Elly Schein ed il segretario regionale Nicola Irto».