CATANZARO – «Non sappiamo ancora i costi, a quanto ammonteranno le franchigie e se ogni impresa in virtù del rischio del territorio pagherà di più. Un elemento non da poco che graverà su un momento economico già difficile come deterrente negli investimenti in alcune aree del paese. Di fatto è diventata una nuova tassa».
Così il presidente Cna Calabria Giovanni Cugliari commenta l’obbligo per le imprese di stipulare polizze assicurative contro le calamità naturali.
L’obbligo è contenuto nella manovra finanziaria 2024 e prevede che le aziende si mettano in regola entro il 31 dicembre 2024. Qualora il provvedimento risultasse disatteso ne verrà tenuto conto nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche e verrà comminata una sanzione amministrativa pecuniaria da cento a cinquecento mila euro.
«A rischio ci sono diverse aree meridionali – fa notare Cugliari -, territori nei quali gli eventi catastrofici avvengono anche più volte l’anno. Cosa accadrà allora? I costi per le imprese raddoppieranno? L’assicurazione coprirà ogni evento o si blinderà dietro parametri e clausole che ancora non conosciamo?».
Le domande che «ci poniamo sono diverse e come rappresentanti delle imprese ci corre l’obbligo di farle presenti per sensibilizzare ed allertare le istituzioni sulle ombre di uno strumento che – conclude – al momento non ci sembra affatto idoneo ci pare più che altro uno strumento per fare cassa».
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