Una seduta di consiglio comunale di Paola (foto di repertorio)

PAOLA (Cs) – «Ci tocca smentire, in modo fermo e categorico, quanto erroneamente (?) affermato dal Partito democratico di Paola, circa l’accusa di un “bilancio falsato”, in quanto con “previsioni d’entrata fittizie”.

Una notizia assolutamente infondata, che dimostra, ancora una volta, l’assoluta incapacità, da parte di qualche esponente democratico, di avere cognizione e conoscenza degli atti e di saper soltanto strumentalizzare, con continue polemiche basate sul nulla, ogni tipo di argomento, pur di andare contro all’Amministrazione comunale» (https://www.calabriainchieste.it/2024/10/23/partito-democratico-il-bilancio-del-comune-di-paola-risulta-falsato/)

Così in una nota l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Politano.

Ma entriamo nel merito della vicenda, che – spiegano gli amministratori comunali – «è alquanto semplice e non lascia spazio a interpretazioni di parte».

In estrema sintesi: «il Comune di Paola non ha perso alcun credito, né ha dichiarato entrate fittizie, in quanto i ricorsi ai quali fa riferimento il Pd, non sono mai stati notificati all’Ente, che, di conseguenza, non si è potuto costituire in giudizio. 

Pare pertanto ovvio che, in assenza di un legittimo contraddittorio, non possono assolutamente essere definite entrate fittizie, in quanto i canoni idrici del 2014, logicamente, restano da recuperare e non sono assolutamente persi. 

Una precisazione che diventa necessaria, al fine di mettere a tacere le solite bugie e la cattiva informazione di chi, probabilmente, non riesce a trovare argomentazioni serie, addentrandosi in argomenti e tematiche che, a quanto pare, dimostra di non conoscere.

A chi è in cerca di visibilità politica, vorremmo ad ogni modo e sommessamente ricordare di non giocare o scherzare con l’attività di un Comune e né, soprattutto, con ciò che riguarda i cittadini. Non è atteggiamento giusto e corretto.

La nostra Comunità non ha bisogno di questi metodi o di un clima di continuo astio o di tentativi di divisione sociale ed il Pd paolano se ne faccia una ragione», concludono dal Comune.