Home Politica Torna all’attacco la DC, Losardo: «Inaccettabile il mancato scioglimento del consiglio comunale»

Torna all’attacco la DC, Losardo: «Inaccettabile il mancato scioglimento del consiglio comunale»

A giorni sarà varato il nuovo esecutivo, «il settimo rimpasto in quattro anni, e tutto lascia pensare che non sarà l’ultimo, prima del completamento della consiliatura»

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Pino Losardo

CETRARO (Cs) – La Democrazia Cristiana di Cetraro torna all’attacco sulla questione amministrativa della cittadina da dieci lunghi mesi privata del suo Sindaco Ermanno Cennamo, assente per gravi motivi di salute, con una giunta che “funziona a mezzo servizio e nel più completo disinteresse dell’abisso sociale, economico, culturale, in cui è stata fatta precipitare”.

A giorni sarà varato il nuovo esecutivo, «il settimo rimpasto in quattro anni – attacca il commissario del locale circolo DC, Pino Losardo – e tutto lascia pensare che non sarà l’ultimo, prima del completamento della consiliatura.

A causa dello sfaldamento progressivo della maggioranza, la continuità della consiliatura, nella seduta del 22 ottobre scorso è stata possibile solo a seguito della presenza in aula del sindaco che ha garantito il numero necessario dei votanti, affrontando stoicamente il pericolo di una trasferta che avrebbe potuto compromettere, irrimediabilmente, le sue capacità immunitarie.

Se, da una parte, non si può non riconoscere il suo coraggio, dall’altra non si riesce a comprendere in quale modo lo stesso sindaco riuscirà a garantire la piena operatività futura, nello svolgimento delle sue funzioni, nella parte restante della consiliatura – puntualizza Losardo – che si annuncia particolarmente difficile e impegnativa per un Comune, costretto ad operare in stato di drastica restrizione economico-finanziaria, nel  rispetto pedissequo delle norme stringenti di austerità, previste dal dissesto».

Le difficoltà cominceranno già dal prossimo consiglio comunale «in cui si potrebbe aver bisogno della presenza dello stesso sindaco, costretto ad affrontare un’altra rischiosa trasferta».

I democristiani accusano apertamente gli organi governativi preposti al controllo degli atti della pubblica amministrazione, di «condotta fortemente omissiva e inadempiente».

In particolare, considerano «assolutamente inaccettabile la mancata attivazione delle procedure di scioglimento del consiglio comunale a seguito dell’inottemperanza dei termini temporali di approvazione del bilancio di previsione consolidato, che ha comportato, di riflesso, una lunga interruzione dell’attività amministrativa e non pochi danni all’Erario comunale».

E su questo punto Losardo lancia un monito: «Non indietreggeremo di fronte a qualsiasi possibilità di ricorso alle leggi che regolano l’ordinamento degli Enti Locali al fine di ridare credibilità alle Istituzioni democratiche dello Stato e curare i supremi interessi della nostra città.

Aspettiamo, intanto, di conoscere la nuova giunta, rimpastata per la settima volta in quattro anni di consiliatura, augurandoci, almeno, che non dipenda, costruttivamente, da un debito da pagare ad una eventuale partecipazione diretta della para-massoneria nella stesura del copione, finora messo in campo, per superare le problematiche istituzionali, successive alle dimissioni del sindaco e complementari alla palese trasgressione di una chiara norma di legge, come quella riguardante la perentorietà dei tempi di approvazione dell’ipotesi di bilancio consolidato.

Il capo dell’amministrazione comunale avrà l’obbligo di informare i cittadini-elettori sulla sua scelta di assegnare due deleghe assessorili a persone esterne al consiglio comunale, motivandone chiaramente le ragioni e la necessità.

É un dovere istituzionale di non poco conto – incalza il commissario Dc –  da compiere di fronte alla città e a tutte le forze politiche cittadine, aventi l’indubbio diritto di conoscere il valore morale e le competenze amministrative di assessori non eletti dal popolo sovrano.

Della bontà delle libere scelte del sindaco, riteniamo, debba farsi carico, soprattutto, il partito più numeroso di questa maggioranza, Forza Italia – conclude Losardo – garantendo per prima cosa, ai cittadini e alle forze politiche, che non si tratti di una mera occupazione di spazi di governo amministrativo ad opera di forti ed occulti potentati, la cui presenza è abbastanza palpabile in questo contesto così evidente di degenerazione politica e istituzionale».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it