COSENZA – Sta per alzarsi il sipario sulla 59ma stagione lirica del teatro Rendano il cui filo conduttore sarà, quest’anno, la favola in musica. Una scelta, quella del direttore artistico della stagione lirica, il maestro Luigi Stillo, che, nel caso della prima opera in cartellone, intende richiamare l’attenzione su temi di assoluta attualità, utilizzando il linguaggio frizzante di un’opera giocosa come “La Cenerentola”, non priva, però, di una vena morale significativa.
L’opera con la quale si inaugura, il prossimo 30 ottobre, alle ore 20,30, la nuova stagione del “Rendano” è, infatti, “La Cenerentola” di Gioachino Rossini, dal libretto di Jacopo Ferretti e che venne rappresentata la prima volta il 25 gennaio 1817 al Teatro Valle di Roma.
La replica de “La Cenerentola” al Rendano è prevista il 1° novembre, alle ore 17,00. Sia la “prima” che la seconda recita saranno precedute, la mattina del 29 ottobre, alle ore 10,30, dall’anteprima per le scuole mentre alle 18.00 ci sarà la presentazione dell’opera alla presenza del direttore, il regista e tutto il cast, un incontro di approfondimento utilissimo per avvicinarsi all’ascolto in maniera più consapevole.
L’opera per quanto riguarda l’allestimento è una coproduzione tra Teatro Rendano e Rete Lirica Marche, su progetto del “Rossini Opera Festival” e della Fondazione “Bernardo De Muro”. Un allestimento che ha debuttato lo scorso anno (2023) e che è stato rappresentato a maggio di quest’anno anche in Perù. Il cast è invece interamente scelto dal M° Stillo per la messa in scena al Rendano.
L’Orchestra è la Sinfonica Brutia che in “Cenerentola” sarà diretta dal maestro Francesco Di Mauro, bacchetta d’eccezione e con una notevole esperienza internazionale.
«Siamo particolarmente orgogliosi – ha sottolineato il Sindaco Franz Caruso – di dare avvio il prossimo 30 ottobre al nuovo cartellone della stagione lirica del nostro Teatro di tradizione che, guardando sia ai melomani e agli appassionati, ma anche al pubblico più giovane, che è bene possa indirizzare il suo interesse verso la musica operistica e il melodramma, conferma la vitalità culturale della nostra città che riflette la storia stessa di Cosenza».
La regia de “La Cenerentola” è di Matteo Anselmi, ripresa da Giulio Leone.
Nelle note di regia, Matteo Anselmi presenta il personaggio di Cenerentola (Angelina) come “l’emarginata, la vittima, la bullizzata della nostra società contemporanea, colei cui attribuire colpe e odio. Vivendo in una condizione di conflitto, e di non accettazione – continua Anselmi – si presenta, di fronte ai suoi conflitti, in quello che sarà il suo personale viaggio interiore. Come in un sogno l’ambientazione favolistica, diventa il viatico per raccontare un percorso che si tinge di quella leggera vernice di volgarità necessaria a delineare i personaggi che rappresentano il desiderio di voler apparire, a tutti i costi, esponenti principali del consumismo e dell’indifferenza».
Il tema dell’amore e dell’immaginazione «si fondono con l’elemento che più di tutti ci rende sognatori: i libri. Che con delicatezza e innocenza ci conducono in una storia nella quale la protagonista trionfa con la sua bontà e con l’accettazione di se stessa, indipendente dal proprio stato sociale».
Anche il cast artistico dell’opera rossiniana è formato, nei diversi ruoli, da cantanti che hanno una loro storia consolidata, in Italia e all’estero, a cominciare dal mezzosoprano italo-tedesco Anna-Doris Capitelli che interpreta il ruolo della protagonista dell’opera. La Capitelli è un nome importante della lirica italiana ed anche internazionale. Si consideri che la cantante è appena rientrata dalla Cina dove ha affiancato in un recital il grande tenore spagnolo Placido Domingo.
Presenza ricorrente negli allestimenti del Teatro alla Scala di Milano, la ritroviamo nel ruolo principale di Hänsel, nel 2017, che segna anche il suo debutto scaligero, nell’opera “Hänsel und Gretel”. Sempre alla Scala, si è esibita, inoltre, nel ruolo di Rosina nel “Barbiere di Siviglia”, ruolo che aveva rivestito anche al Teatro Rendano di Cosenza nel 2021.
Sempre nel 2021, da solista, ottenne una grande affermazione nella prima mondiale di “Madina” di Fabio Vacchi. Di lei – scrive la critica – “conquista l’eleganza scenica, la seducente vocalità e la puntualità e la pulizia nei virtuosismi”.
Non sono da meno anche le altre voci, come il tenore Enrico Iviglia (Don Ramiro) anch’egli artefice del successo dell’indimenticabile Barbiere di Siviglia della Stagione Torniamo all’Opera del 21 che segnò la rinascita del Teatro Rendano cosi come Matteo D’Apolito oggi nel ruolo di Alidoro, William Hernandez (Dandini), questi ultimi due interpreti reduci dal successo nello stesso ruolo ne La Cenerentola dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, Paolo Ingrasciotta ( Don Magnifico) e le due sorellastre l’apprezzata cosentina Sarah Baratta (Clorinda) e Giulia Alletto (Tisbe).
Il Coro è il collaudatissimo Lirico “Francesco Cilea” diretto da Bruno Tirotta. Le scene sono di Lorenzo Mazzoletti e i costumi di Viola Sartoretto. Lightdesigner: Silvia Vacca e Massimiliano Prete.
A fare da supporto tutta una squadra giovane formata proprio dal M° Stillo appassiona e professionale che si dedica alla complessa produzione operistica con grande passione. Un plauso va quindi al M° Stillo per il miracolo che ha compiuto in questi anni.