Davide Tavernise

PRAIA A MARE (CS) – «Il 17 luglio scorso, in occasione della mia visita all’ospedale di Praia a Mare, ho potuto constatare di persona l’impegno straordinario del personale sanitario, che ogni giorno si prodiga per assistere i pazienti con dedizione e professionalità».

E’ quanto dichiara il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise.

«Un lavoro incessante, purtroppo – incalza Tavernisee – reso difficile da una carenza cronica di personale e attrezzature adeguate, in un contesto in cui il Movimento 5 Stelle sta cercando di valorizzare e portare attenzione sulle problematiche della struttura».

Eppure, «nonostante le promesse di rilancio e riapertura che ormai da oltre 15 anni si susseguono, Praia a Mare continua ad essere oggetto di provvedimenti che indeboliscono progressivamente il presidio ospedaliero. La chiusura del centro dialisi, prevista per il 4 novembre, è l’ultimo preoccupante segnale di questa deriva: da quel giorno, i pazienti dovranno spostarsi a Cetraro per ricevere cure essenziali».

A ciò si aggiunge «la riduzione dei prelievi nei laboratori pubblici, limitati a soli cinque al giorno e destinati esclusivamente a pazienti non autosufficienti, mentre per gli altri esami, tra cui anche quelli oncologici, i cittadini sono obbligati a rivolgersi a laboratori privati, spesso a pagamento. Ci schieriamo apertamente dalla parte dei sindaci, in questa che consideriamo una battaglia di primaria importanza per il territorio».

E, ancora: «Nel corso della mia recente visita ho osservato una gestione inadeguata delle risorse umane e delle attrezzature mediche. Solo due radiologi sono assegnati alla struttura, uno dei quali in aspettativa, quando ne occorrerebbero almeno quattro per garantire il pieno funzionamento della risonanza magnetica, un macchinario acquistato cinque anni fa ma sottoutilizzato proprio per mancanza di medici».

Allo stato attuale «si eseguono appena 12-13 esami a settimana, una cifra insoddisfacente rispetto al potenziale. Anche il Pronto Soccorso versa in condizioni critiche, con un solo medico strutturato, due medici cubani e un medico a contratto, mentre la chirurgia resta inattiva».

Sebbene «un anestesista sia sempre presente, persistono gravi carenze nei servizi ambulatoriali per codici verdi e bianchi, aggravate dalla mancanza di specialisti come otorinolaringoiatra e pediatria. I turni sono gestiti da un medico, due infermieri e un OSS, per un totale di quattro posti OBI e due letti visita».

Il reparto di Medicina «dispone di 20 posti letto, ma è carente di attrezzature essenziali: manca un ecocardiografo, il carrello delle emergenze e un elettrobisturi. Anche le strumentazioni disponibili sono inadeguate: lo spirometro è fornito in comodato d’uso, l’ecografo è privo di sonda, e il mammografo richiede una sostituzione urgente».

Questa situazione è il risultato «di anni di errori strategici e di visioni miopi che stanno colpendo duramente un intero territorio, privando la comunità locale di un diritto fondamentale come quello alla salute. È tempo di invertire la rotta con interventi concreti che possano rimediare ai danni causati e garantire ai cittadini la cura e l’assistenza che meritano. Il Movimento 5 Stelle resta a fianco delle amministrazioni locali e dei cittadini, impegnandosi a contrastare il depotenziamento della sanità in Calabria».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it