CETRARO (Cs) – «Adesso basta! Basta con le bugie e i qualunquismi ai danni della città».  Il Sindaco Ermanno Cennamo rompe il silenzio e con un video al vetriolo postato su Facebook contrattacca alle critiche delle minoranze consiliari.

Il primo cittadino, nel video spiega ai cetraresi i motivi che hanno portato alla profonda crisi della situazione politica cittadina.

«Siamo tutti responsabili di quello che stiamo vedendo e in particolare le forze politiche storiche della città Psi, Pd, Fi – accusa il sindaco – che hanno rappresentato nella politica cetrarese un grande punto di riferimento e che, al momento, sono venute meno, perché è venuta meno la politica, i partiti.

Per questo ritengo che ci deve essere da parte di noi, e in particolare da parte di chi ha avuto ruoli importanti, sia a livello dirigenziale nei partiti che a livello istituzionale, e che hanno visto la loro presenza in questi ruoli. C’è bisogno di chi ha avuto questa responsabilità e di continuare a metterla in atto senza uscire con video o comunicati dicendo solo bugie».

Ecco come sono andate le cose: «Dopo essermi reso conto che a Cetraro c’era bisogno di una svolta nella situazione politica avevo proposto, in videoconferenza, a tutte le forze politiche, in particolare a quelle del centrosinistra, un progetto che ci vedeva tutti coinvolti in quelle che sono le dinamiche dell’attività amministrativa.

Il progetto, aveva avuto l’interesse di tutti i presenti e approvazione a 360 gradi. Si andava a recuperare l’azione politica mettendola in mano ai partiti con una giunta tutta nuova e rappresentata dai partiti storici di questa città. Sapete com’è andata a finire? Non diciamo bugie ai cittadini come la mensa scolastica di Bonella che non ha avuto i finanziamenti quando invece si ha avuti.

Non è giusto che si butti fango sulla nostra città perché merita ben altro E in modo particolare da parte di chi – puntualizza Cennamo riferendosi al consigliere di minoranza Giuseppe Aieta – ha avuto ruoli importanti e che invece di gettare fango dovrebbero elogiare quello che abbiamo fatto.

In quattro anni, di cui in anno e mezzo di fermo per il Covid e uno per la mia assenza, abbiamo aperto tutti i cantieri.

Andateli a vedere, nel centro storico palazzo Ricucci è già a buon punto, la difesa organica, che vede tanta spiaggia nella Marina, altro che quattro secchielli, le scuole, il largo di fronte al teatro comunale con un belvedere bellissimo. Abbiamo messo in sicurezza il costone e le scale che scendono alla Marina.

Abbiamo riaperto tutti i centri sportivi, avviato i lavori della fognatura fermi da cinque anni.

Abbiamo svuotato la sabbia dall’imbocco del porto e poi il teatro comunale. Di queste cose ne vogliamo parlare? E della riapertura del Punto nascita ne vogliamo parlare della? – incalza Cennamo – E’ stata una realtà per le tante mamme della costa tirrenica».

Per quanto riguarda la scelta dei due assessori esterni Cennamo spiega che: «Sono stati una forzatura che mi avete portato a fare, perchè se volevate davvero il bene della città avreste accettato la mia proposta che ci vedeva di nuovo tutti insieme per portare avanti tutte le attività della nostra città.

Ho cercato di salvare la mia legislatura, ma non per interessi personali perché il sottoscritto ha sempre lavorato. Che la politica mi ha dato la possibilità di avere un’indennità non l’ho mai negato, ma non credo sia la cosa più importante, perché anche se non faccio il sindaco, l’assessore o il consigliere comunale campo lo stesso, grazie alle possibilità che il lavoro e la mia famiglia mi hanno dato, per cui smettetela di dire cavolate.

E’ stato solo l’amore per la mia città, nonostante i miei problemi di salute, a spingermi a fare di tutto per vedere se c’era anche solo una possibilità per continuare l’attività amministrativa. E l’ho fatto fino all’ultimo – aggiunge Cennamo – perché mi sento un capitano che lascia la nave per ultimo dopo che tutti si sono salvati. Ho sempre messo la mia faccia, semplice e umile, in tutto quello che faccio, senza arroganza e superbia.

Ma come vi permettete di dire che tutti i cittadini vogliono che andiamo a casa? – conclude il sindaco – Siete stati mortificati e umiliati alle elezioni del 2020 dove i cittadini non vi hanno votato. Adesso basta con le corbellerie e le bugie che non hanno il minimo di verità».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it