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Catanzaro, Iemma: «Si faccia chiarezza sul futuro dell’UMG e di Medicina»

La vicesindaca di Catanzaro e presidente dell'assemblea regionale PD, Giusy Iemma: «La città non può permettersi di perdere il suo patrimonio di esperienze»

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Il vice sindaco Giusy Iemma

CATANZARO – La vicesindaca di Catanzaro e presidente dell’assemblea regionale PD, Giusy Iemma chiede che «si faccia chiarezza sul futuro dell’UMG e di Medicina» perché la città di Catanzaro «non può permettersi di perdere il suo patrimonio di esperienze».
«Il dibattito scaturito nelle scorse ore sull’Università Magna Graecia, leggendo le dichiarazioni del rettore e di quello che è stato uno dei docenti più rappresentativi della facoltà di Medicina – spiega Iemma in una nota – ha riproposto l’urgenza di fare chiarezza sul ruolo e sul futuro che si vuole far ritagliare per l’Ateneo di Catanzaro.
Al netto delle motivazioni strettamente personali che riguardano i percorsi lavorativi dei singoli, emerge il bisogno di fare chiarezza sulla visione d’insieme attorno all’Università, affinché i percorsi di crescita dell’offerta formativa e, al contempo, di integrazione con la città possano davvero avere un seguito realizzabile.
Un dato di fatto è inequivocabile: nessuno può permettersi di far naufragare il sogno UMG partorito dal compianto Salvatore Venuta, né tantomeno disperdere il patrimonio di conoscenze e di esperienze maturato dalla scuola di Medicina in tutti questi anni.
Una facoltà che ha visto formarsi generazioni di medici e ricercatori, riconosciuti a livello nazionale ed internazionale, e che oggi si trova davanti al rischio concreto di perdere il proprio ruolo di riferimento.
In tempi non sospetti, avevamo dedicato interventi relativi alla necessità di garantire la diversificazione dell’offerta formativa, rafforzando, fuori dai provincialismi, la funzione ed il ruolo di primo piano dell’Umg in ambito regionale, relativamente alle sue specificità, così come degli altri atenei in una ottica di crescita delle Università calabresi.
A questo, si aggiunge la questione inerente l’integrazione delle aziende ospedaliere, con la nascita dell’Azienda unica Dulbecco, che nei propositi avrebbe dovuto garantire una struttura di ricerca, formazione ed assistenza innovativa ed in grado di rappresentare l’hub più grande della Calabria per numero di posti letto.
Alla luce di tali ragioni, oggi non sono più tollerabili ulteriori ritardi e tutta la città pretende trasparenza e provvedimenti immediati, a salvaguardia del diritto allo studio e del diritto alla salute dei catanzaresi.
Fuori dalle logiche di campanile o di partito, urge un confronto istituzionale per dire a tutti, con chiarezza, quale futuro si immagina per l’Università Magna Graecia, in un rapporto di leale collaborazione, chiamando alla responsabilità tutta la classe politica cittadina e regionale. Occorre sgomberare il campo da sospetti ed insinuazioni che fanno male alla città».