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Celebrati i 25 anni della Confraternita di Misericordia di Trebisacce

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TREBISACCE (CS) – «Sono trascorsi cinque lustri da quando un gruppo di coraggiosi e visionari si pose una domanda complessa: come possiamo metterci al servizio del territorio e aiutare le fasce sociali più deboli e bisognose?».

La risposta fu «la fondazione della Confraternita di Misericordia di Trebisacce, realtà cresciuta di anno in anno, che oggi rappresenta una delle pietre angolari del terzo settore della Calabria, oltre che un punto di riferimento per tutto l’Alto Ionio in campo sociale e sanitario».

Sono migliaia le persone, di ogni fascia d’età e sociale, «che in questi venticinque anni hanno potuto trovare nelle tante iniziative messe in campo dalla dinamica associazione un baluardo di speranza, una mano amica tesa nel momento di bisogno o sconforto».

Per celebrare «questo fulgido esempio di passione e impegno, abnegazione e sacrificio, i volontari della Misericordia di Trebisacce, il comitato direttivo e il Governatore Vincenzo Liguori, hanno deciso di condividere un momento di solenne comunione d’intenti, rinnovando quel patto sociale stretto venticinque anni fa con un territorio al servizio del quale si sono posti».

L’appuntamento è stato, quindi presso la Chiesa “Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria”, in piazza Carlo Levi, a Trebisacce per l’accoglienza dei volontari, a cui ha fatto seguito la Santa Messa e la Benedizione dei veicoli, cioè «quei mezzi (Ambulanze, automediche, mezzi destinati ai servizi della protezione civile) che grazie ai sacrifici e all’attenzione dedicate ai bisogni dei più deboli, sono entrati negli anni a far parte del parco macchine costantemente aggiornato a disposizione dell’associazione per l’offerta dei servizi di trasposto medico alla comunità».

«Tagliare questo traguardo – ha dichiarato Vincenzo Liguori, Governatore della Misericordia – è una grande emozione. La crescita di un’associazione non si misura in anni, questo è certo. Si misura nel numero di volontari e operatori che riusciamo a coinvolgere, nei progetti che riusciamo a mettere in campo, che oltre all’assistenza sociosanitaria, vanno dal servizio civile ai facilitatori digitali, ai corsi di formazione Blsd per la rianimazione, in un elenco esemplificativo e non certo esaustivo, e soprattutto nel numero di persone al servizio delle quali riusciamo a metterci».

Forse è proprio questa la parola più importante di questo percorso, «‘servizio’, perché indica la volontà di mettere da parte sé stessi per dedicarsi agli altri. Questo spirito ci ha permesso di crescere, rinnovarci, diventare ciò che siamo oggi, affacciarci al futuro nella consapevolezza che vogliamo, possiamo e dobbiamo non far mancare mai la nostra mano tesa, il nostro aiuto verso chiunque abbia bisogno. Ci siamo stati, ci siamo e ci saremo, con l’aiuto di tutti e al servizio di tutti, fieri del nostro percorso e della nostra identità».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it