REGGIO CALABRIA – «Il consigliere comunale della Lega, Armando Neri, ormai privo della notorietà guadagnata, negli anni, grazie ai benefici ed agli importanti ruoli riconosciutigli da questa amministrazione comunale, prova a ritagliarsi un pezzettino di visibilità sparando un’altra delle sue clamorose boutade».
E’ il movimento “Patto per il Cambiamento” a soffermarsi «sull’ultima e incredibile gaffe, l’ennesima di un’ampia e ricca collezione, di un consigliere comunale capace di confondere finanziamenti per due opere pubbliche completamente e radicalmente diverse».
«Come ampiamente chiarito dall’assessore ai Lavori pubblici Franco Costantino – prosegue la nota stampa – Neri urla allo scandalo per uno scandalo che non c’è, che non esiste e che, probabilmente, si insinua solo nelle visioni di un esponente della minoranza inesperto nel leggere o decifrare un semplice documento amministrativo relativo ai Sal per le ciclovie della Magna Grecia e non, come vorrebbe far intendere il leghista, per la Pista ciclabile» (https://www.calabriainchieste.it/2024/11/07/costantino-nessuno-scandalo-liquidazione-sal-da-91-mila-euro-non-e-per-bike-line/#google_vignette).
«Anche in questo caso – afferma il Patto – Armando Neri, sembra agire perché accecato da odio e risentimento personali e non per rispondere al mandato degli elettori. Del resto, come potrebbe? Proprio lui che ha voltato le spalle a quanti gli hanno consentito di sedere sui nobili scranni di Palazzo San Giorgio e di Palazzo Alvaro.
Lui che, in un batter d’occhio, è passato nel partito che, più d’ogni altro, si discosta dalle sensibilità, dalla storia e dagli ideali progressisti, laici, d’uguaglianza sociale ed egualitarismo propri di chi si riconosce nella coalizione in cui è stato eletto ed è risultata vincente alle scorse elezioni».
«Verrebbe da commentare – ironizza il movimento – che siamo di fronte ad un “senatore Razzi de ‘noartri’ se non fosse che, almeno, l’ex senatore Razzi sa anche essere un uomo di intrattenimento e spirito. Invece, Armando Neri è talmente serioso nelle sue sortite che è quasi convinto di poter far passare le sue menzogne per verità.
Ma la verità è che il consigliere leghista è il maestro della retorica “pelosa”, l’executive chef della politica velleitaria con evidenti limiti di coerenza e credibilità, concentrato a curare l’interesse del proprio piccolo orticello politico nella convinzione che i cittadini caschino alle sue pantomime».
«Una volta per tutte – conclude il Patto per il Cambiamento – abbandoni i panni di Alberto da Giussano, torni a tonificarsi nelle acque del Mediterraneo, lasci le rive del Po, superi questa eterna guerra che vive con sé stesso e col suo passato, guardi con più lucidità alla nostra città fatta di gente seria, matura, capace di distinguere il falso dal vero.
Il problema, caro Armando Neri, non è fallire, ma ostinarsi a perseguire nel fallimento. Se il consigliere della Lega nordista avverte, in continuazione, l’estremo e disperato bisogno di dover giustificare le proprie scelte politiche, almeno risparmi ai reggini coscienziosi, integerrimi e coerenti le bordate del suo fucile caricato a polveroni.
Deponga, dunque, le armi di un conflitto interiore che rischia di logorarlo in misura più ampia e distruttiva del giudizio, già molto severo, della gente che lo osserva».