La scuola Media

AMANTEA (cs) – L’Istituto Comprensivo di Campora San Giovanni – Aiello a breve sarà interessato da lavori di adeguamento strutturale e, ad oggi, non è stata ancora trovata una soluzione per i circa 150 alunni che la frequentano.

Da qui la presa di posizione dell’associazione “Ritorno alle origini Temesa”, rappresentata dal presidente Antonio Gelsomino.

«Apprendiamo dagli organi d’informazione dello “Tsunami” che potrebbe investire la Comunità di Campora San Giovanni in prospettiva dell’adeguamento strutturale dell’Istituto Comprensivo “Campora – Aiello”, in modo specifico dal Plesso della Scuola Secondaria di primo grado».

L’associazione, in tal senso, esprime «la nostra preoccupazione per come potrebbe evolversi la vicenda e per l’eventuale spostamento degli alunni in una struttura che potrebbe anche essere ubicata fuori dalla popolosa frazione, con ripercussioni pesantissime su genitori ed alunni».

Se da un lato «è imprescindibile l’adeguamento dell’attuale struttura, oltretutto destinataria di finanziamento ad “hoc”, dall’altro non capiamo ancora quale possa essere la soluzione, se esiste, che si intende mettere in pratica».

E, ancora: «Ci giungono informazioni che una possibile soluzione potrebbe che essere rappresentata dallo spostamento, per almeno tre anni, della scuola in alcuni locali della parrocchia. Pare, però, che questa soluzione sia osteggiata, non si capisce bene da quali soggetti».

Resta comunque il fatto che «lo spostamento degli alunni presso l’Istituto Tecnico di Amantea creerebbe notevoli disagi a genitori ed alunni, anche della vicina Serra D’Aiello. In effetti bisogna considerare che, ancora oggi, le famiglie non fruiscono del servizio di Scuolabus in quanto si attende l’espletamento della gara. Potrebbe anche verificarsi che i costi del servizio potrebbero gravare sulle famiglie, considerando le condizioni disastrate dell’Ente».

Potrebbe verificarsi, «come sta già accadendo, che i genitori dovrebbero accompagnare gli alunni o affidarsi al servizio di trasporto pubblico, pagando il relativo biglietto, con buona pace del diritto allo studio per la frequenza della “Scuola dell’Obbligo”. Ci chiediamo che fine abbia fatto il “Sindaco di Campora”, come più volte annunciato dai palchi in campagna elettorale».

Infine: «La difesa di quanto conquistato negli anni dalla comunità deve diventare motivo di forte mobilitazione per chiedere all’amministrazione di adottare misure tali che non mortifichino oltre misura le giuste esigenze di Campora San Giovanni. Restiamo vigili sull’evolversi di una situazione che ci vede fortemente impegnati, a difesa di un diritto sacrosanto che non può essere cancellato a scapito della comunità».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it