Un'aula del tribunale

CATANZARO – Pioggia di assoluzioni al processo “Borderland”, scaturito da un’inchiesta contro la ‘ndrangheta operativa nei territori di Catanzaro e Crotone e che aveva portato nel novembre del 2016 all’arresto di 48 persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, violazioni in materia di armi, illecita concorrenza con violenza o minaccia, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni, tutti reati aggravati dalla modalità mafiose e dalla finalità di avvantaggiare l’organizzazione criminale oggetto delle indagini.

La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura contro la sentenza di assoluzione riportata in secondo grado a Catanzaro dall’imprenditore Giovanni Colosimo e dall’allora vice sindaco di Cropani Francesco Greco; annullate senza rinvio le condanne di altri 7 imputati: Antonio Bianco, di Sersale, l’imprenditore di Cropani Vito BorelliGregorio Salvatore Aiello, di Cutro, Maurizio De Fazio, di Cropani, Rolando Russo, di Sellia Marina e Salvatore Scandale.

Nuovo processo per Massimo Zofrea, di Catanzaro nei cui confronti la Cassazione ha disposto l’annullamento della condanna con rinvio a una sezione diversa della Corte d’Appello.