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L’ex sindaco paolano Roberto Perrotta: «Provo soltanto senso di sfiducia e di amarezza»

Devastante analisi politico-amministrativa: «La “nuova era” è visibile nell’approssimazione, nel pressapochismo, nella dabbenaggine, nella voglia di rivalsa e di vendetta». Bordate e rivelazioni inedite su Politano.

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L'ex sindaco di Paola, Roberto Perrotta

PAOLA (Cs) – Come anticipato ieri, proponiamo oggi l’esplosiva analisi politico-amministrativa rilasciata ieri a Calabria Inchieste dall’ex sindaco di Paola, Roberto Perrotta, attuale consigliere comunale di minoranza (https://www.calabriainchieste.it/2024/11/16/gran-fermento-nella-politica-paolana-sfogo-di-perrotta-convention-di-fi-frizioni-dentro-la-rete/#google_vignette).

Risposte, quelle del più volte primo cittadino di Paola, che lasciano trasparire “disgusto” e “amarezza” per quanto sta avvenendo nella politica locale, con particolare riferimento a numerose vicende politiche e amministrative cittadine.

Una intervista a dir poco esplosiva, quella rilasciata da Perrotta a Calabria Inchieste, che lascerà certamente il segno per i forti contenuti di rilevante interesse pubblico, trattati con puntiglio nella esposizione dei fatti e con estrema continenza nelle espressioni usate.

Eccola, di seguito, l’impietosa analisi di Roberta Perrotta:

«E’ bello ascoltare o leggere dichiarazioni entusiastiche sul futuro della Città; è coinvolgente cogliere la vibrazione nella voce di chi, dall’alto del suo ruolo, racconta determinati avvenimenti; è emozionante sentir parlare di progetti, opere, realizzazioni che proiettano Paola verso il futuro.

Peccato, però, che, a parte appropriarsi di meriti altrui (o meglio, soltanto adesso, si riconosce qualcosa che è sempre poco rispetto a quanto è realmente accaduto) niente o poco sia stato fatto per agganciare tali propositi alla realtà.

RITARDI NELL’ESECUZIONE DEI LAVORI, CASERME VVFF E GDF, MUSEO SUL SANTO

Sarebbe istruttivo, ad esempio, conoscere i motivi dei ritardi che si sono accumulati nella esecuzione dei vari lavori, nella mancata realizzazione della caserma dei Vigili del Fuoco, nel mancato trasferimento della Guardia di Finanza, nella mancata ultimazione del museo su San Francesco, così come sarebbe utile sapere se corrisponde al vero che molti lavori in subappalto stanno andando ad una stessa ditta.

QUANDO POLITANO FACEVA MANCARE I NUMERI ALLA MAGGIORANZA PERROTTA, INVITANDO L’ALLORA SINDACO A DIMETTERSI

Nella vita, e la politica è uno degli aspetti di essa, ci vuole onestà intellettuale, quella stessa che pretende non solo un comportamento personale dignitoso, cosa che, purtroppo, non sempre avviene, ma anche un approccio, nei confronti del prossimo, leale e corretto, soprattutto, quando si raccontano vicende del passato.

Le iniziative di cui ci si vanta non sarebbero mai esistite se avessi dovuto seguire il consiglio dell’attuale Sindaco che, all’epoca, pur essendo capogruppo di una forza di maggioranza, ruolo che ha mantenuto fino alla fine della consiliatura, non solo faceva mancare i numeri in Consiglio, ma, addirittura, mi invitava, pubblicamente e non, a dimettermi per il bene della Città.

Solo chi mi è stato vicino sa la fatica che è stata compiuta per non gettare la spugna, per non cedere alle pressioni del mio orgoglio, per non scegliere la strada più semplice e più facile, ma le opportunità che il PNRR rappresentava per gli Enti che mostravano interesse e le incombenze relative alla gestione del periodo Covid, abbisognavano, quelle sì, di un’Amministrazione che, per quanto mutilata e mortificata dagli atteggiamenti puerili e irresponsabili di chi avrebbe dovuto sostenerla, fosse nel pieno delle sue funzioni.

PORTO, L’ASSENZA DI POLITANO AL VERTICE CON ORSOMARSO

Per non parlare del porto: in quella famosa mattinata dell’estate 2021, quando ricevemmo l’attesa e auspicata visita dell’allora assessore Orsomarso, nel corso della quale egli diede l’ufficializzazione dell’importante finanziamento dei 20 milioni, il buon sindaco era assente, forse perché troppo impegnato in trame ed elucubrazioni varie.

Io c’ero e con me chi credeva che il futuro della città fosse ben più importante delle storie e delle fortune personali; Io c’ero, consapevole che quella manifestazione mi avrebbe creato, sicuramente, problemi di tenuta amministrativa, ma orgoglioso di avere, ancora una volta, anteposto il bene della collettività rispetto ai destini delle singole persone.

L’APPROSSIMAZIONE DELLA “NUOVA ERA” IN TANTE VICENDE AMMINISTRATIVE

Sono trascorsi 29 mesi, siamo vicini al giro di boa, e siamo ancora al punto di partenza, non avendo manco saputo ottimizzare finanziamenti e risorse che pure erano stati lasciati in dono.

La “nuova era” è visibile nell’approssimazione, nel pressapochismo, nella dabbenaggine, nella voglia di rivalsa e di vendetta, nella mancata attuazione della pianta organica, nella mancata assunzione dei vigili urbani, nel mancato utilizzo delle cooperative, nella sporcizia della città, nelle infauste edizioni degli ultimi 4 maggio (a proposito, grazie a chi si è assunto l’onere di aver reso praticabile l’area sottostante all’Agip: vista l’insipienza, in caso contrario, manco il concerto si sarebbe potuto fare), nella mancata valorizzazione di Badia, nel mancato sostegno alle iniziative a difesa dell’ospedale, salvo ora appropriarsi di meriti inesistenti, nella vacuità delle risposte date per la galleria Santomarco, nella nullità delle iniziative che si sarebbero dovuto assumere per le nuove caserme dei Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanza, nella incapacità di dotare di apposite sedi, istituzioni sacre quali la Croce Rossa e gli Amici del cuore, nella mancata volontà a rendere funzionale l’asilo comunale.

IL 25 APRILE E IL 2 GIUGNO, AUTORITA’ ASSENTI

Sono trascorsi due anni abbondanti, durante i quali abbiamo subito come cittadini anche l’onta dell’assenza delle massime autorità cittadine durante le manifestazioni civili più significative.

Vedere svilite occasioni importanti come il 25 aprile o il 2 giugno, riempie l’animo di sofferenza e di sdegno, anche se la premessa di questi atteggiamenti, si era già potuto notare in altre circostanze, allorquando, durante confronti tenutisi a Paola e decisivi per i nostri destini, si era scelto di lasciare il posto di primo attore a sindaci di altri comuni.

Come si è potuto notare, a me non piace il corpo a corpo o la contrapposizione a prescindere: mi piace il dialogo e preferisco il confronto, aiutato, in questo, dall’avere avuto il privilegio e l’onore di aver svolto per più di tredici anni il ruolo di Sindaco.

Non ho esternato forme di compiacimento quando assurgevamo agli onori delle cronache per storie ridicole, imbarazzanti ed indicibili, né, tantomeno, ho approfittato degli innumerevoli avvicendamenti in giunta, dell’allontanamento volontario di consiglieri e di forze di maggioranza e di polemiche tutte interne alla coalizione che dovrebbe governare, per impartire lezioni o dare consigli.

Non trovo nessun godimento nel vedere lo spettacolo indecoroso che si appalesa agli occhi di tutti.

IL CASO DEL BILANCIO: LE AFFERMAZIONI DI GRECO E LA DENUNCIA DI FILELLA

Provo, soltanto, un senso di sfiducia e di amarezza nel vedere taluni comportamenti e nel leggere talune dichiarazioni anche in ordine al bilancio comunale, per il quale, sarebbe bastato riavvolgere il nastro, ricordare gli interventi e gli atti della passata consiliatura;

recepire quanto detto, in consigli comunali di questa, dalla dottoressa Greco e dai consiglieri di minoranza;

ma, forse, sarebbe stato sufficiente ascoltare con attenzione quanto detto dal dott. Filella in Consiglio e poi ribadito in una intervista per capire fino in fondo lo stato dell’arte dei conti del Comune.

Mi sarebbe piaciuto il coinvolgimento, non già, ovviamente, in funzioni amministrative ma in quelle di consigliere comunale di minoranza, desideroso di conoscere gli esiti di temi così importanti, per i quali ci sono sì problemi da risolvere ma, soprattutto, soluzioni da proporre.

Ma, forse, per qualcuno è più importante, o forse più facile, ricercare colpevoli, in quanto, la ricerca di idee risolutive comporta impegno e predisposizione.

DIFFICOLTA’ GESTIONALI E MANCANZA DI NUMERI IN CONSIGLIO

Come diceva il poeta, ciascuno dal proprio cuor l’altrui misura, e, pertanto, hanno pensato bene di fare proposte indecenti e irricevibili nel momento in cui, alle difficoltà gestionali si sono aggiunte quelle dei numeri, quando, invece, ancor di più, si sarebbe dovuto fare sfoggio di umiltà per chiedere l’ausilio di altri rappresentanti istituzionali, al solo scopo di evitare il naufragio della macchina politica ed amministrativa.

Ovviamente, senza mercanteggiare e senza pensare ad operazioni di piccolo cabotaggio.

Avevo, non a caso, suggerito un passaggio che era quello del consiglio comunale, durante il quale si sarebbe potuto sviscerare il punto di vista di ognuno, senza infingimenti e senza ipocrisie.

INEVASA LA CONVOCAZIONE DI OTTO CONSIGLIERI

Ma, malgrado la richiesta di convocazione sia stata fatta da ben 8 consiglieri, che voglio ancora ringraziare per avere più volte denunciato determinate situazioni, siamo ancora qui ad attendere che chi di dovere si decida ad attenersi alla logica delle regole e del buon senso.

Non ho perso le speranze che, passata l’ubriacatura, a dire il vero, più lunga del previsto, e assorbita la voglia di inutile rivalsa e di sterile personalismo, si passa tornare a parlare del tema più importante: Paola. Anche se, ciò che si è registrato nella mancata partecipazione alle commissioni bilancio e nel diniego opposto alla nostra richiesta di accesso agli atti, in verità, mi fanno soltanto pensare a quanta ragione ci sia nell’antico adagio: la persona leale e responsabile cerca soluzioni, quella sleale e irresponsabile, solo eventuali colpevoli a cui addossare ogni colpa».