SAN LUCIDO (CS) – «Apprendiamo, con preoccupazione, che nei giorni scorsi, il responsabile dell’Utc del Comune di San Lucido, ha formalmente richiesto all’attuale gestore della struttura comunale “Casa di riposo ex Onpi” la riconsegna dei locali».
E’ quanto denuncia Caterina Bruno, Capogruppo “Cambiare si può”
«Restiamo sconcertati – incalza la consigliera Bruno – da quanto sta accadendo nella nostra comunità relativamente a questa annosa vicenda ancor più, dopo l’ultima notizia appresa, con cui l’Amministrazione Comunale a guida De Tommaso per il tramite del responsabile dell’Utc, sembrerebbe abbia richiesto formalmente il rilascio dei locali al Gestore per gravi inadempienze contrattuali. “Ma esiste un contratto regolarmente sottoscritto tra le parti” ?».
E, ancora: «Tra le cose che ci lasciano senza parole sembrerebbe, che a dire del funzionario, la società non abbia avviato l’attività socio sanitaria, elemento centrale della D.G.C. 31 del 25.03.2013 e condizione essenziale della concessione d’uso dell’immobile, e non abbia eseguito i lavori di ripristino ed adeguamento strutturale».
Tale presunta situazione «ci lascia sconcertati. Siamo certi, che tutto questo disegno è solo figlio di una gestione teatrale delle procedure di affidamento adottate dall’Ente a guida De Tommaso che hanno portato ad un disastro giuridico-amministrativo e peseranno, non poco, sulle già critiche condizioni finanziarie dell’Ente e potrebbero altresì generare un danno erariale che pagherebbe l’intera comunità».
Su questo «protocolleremo una nuova richiesta di accesso agli atti con cui chiederemo formalmente ogni singolo atto amministrativo, concernente l’iter di affidamento e gestione della struttura comunale, per entrambi le ale assegnate al gestore».
Il gruppo “Cambiare si può” si è detto «fortemente preoccupato, altresì, per quanto sta accadendo in ordine all’ala ad oggi adibita a “Casa di riposo” e ci chiediamo – cosa ribadita in più occasioni nella massima assise comunale dalla capogruppo e verbalizzata in atti- come sia stato possibile sottoscrivere il contratto con la cooperativa “gestore del servizio” senza provvedere altresì a volturare l’autorizzazione al funzionamento tornata nelle mani del Sig. Sindaco di San Lucido in qualità di L.R. dell’Ente, all’indomani della revoca comminata dal Responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ats Paola-Cetraro con determinazione n. 102 del 15.06.2023 al vecchio gestore».
Nella stessa determina, infatti, «si revoca l’autorizzazione al funzionamento al vecchio gestore e si ripristina la titolarità giuridica in capo al Comune di San Lucido che avrebbe dovuto pertanto, successivamente volturarla al nuovo gestore…. Cosa, quest’ultima, mai accaduta».
Il Sindaco del Comune di San Lucido «poteva procedere a nuovo affidamento, in presenza delle gravi carenze strutturali riscontrate dal gruppo tecnico e richiamate nella stessa determina, senza prima procedere ai lavori di adeguamento al fine di sanare le gravi carenze riscontrate??».
Ciò significa che «il nuovo gestore ha esercitato l’attività socio assistenziale di natura residenziale “casa di riposo” verosimilmente in totale assenza di qualsivoglia autorizzazione, in una struttura che ancora alla data odierna conserva gravi carenza strutturali, cosa questa che potrebbe arrecare enormi danni all’incolumità delle persone in essa presenti, tra cui: personale dipendente ed ospiti della medesima, nonché dei loro familiari, cosa ben nota all’amministrazione comunale, anche in virtù della pubblicazione dell’elenco delle strutture socio assistenziali autorizzate al funzionamento pubblicato dalla Regione Calabria con D.D.S. n. 11308 del 02.08.2024 in cui non è presente la struttura denominata “casa di risposo ex ONPI”, con enormi responsabilità di natura giuridico-amministrativa dell’attuale compagine di governo del paese».
Il tutto, «nella totale indifferenza del Sindaco di San Lucido, cha ha lasciato inevasa anche l’ultima richiesta formale di accesso agli atti notificata dal gruppo Cambiare Si Può, a mezzo pec in data 15.04.2024 con cui veniva richiesta copia dell’Autorizzazione al Funzionamento in capo al gestore della struttura “atto omissivo gravissimo” ma, ancor più grave, nulla ha fatto per tutelare le famiglie che vivono di questo lavoro».
Infine: «L’ennesimo accaduto porta a nuove profonde riflessioni su quale sarà il futuro del nostro amato paese. Da parte nostra, continueremo incessantemente a lavorare per il bene di tutta la comunità Sanlucidana, nel rispetto del mandato che ci è stato conferito dai nostri amati concittadini».