Un momento della protesta

GIOIA TAURO (Rc) – Studenti e cittadini sono scesi in piazza per dire “no” alla criminalità organizzata. Si tratta di una mobilitazione ideata e proposta dal primo cittadino della località calabrese, Aldo Alessio, che ha raccolto tante adesioni.

“Il silenzio è mafia”, si legge in un cartello portato da uno studente. “Noi, in Calabria, diciamo no al condizionamento della ‘ndrangheta“, urla una ragazza della scuola superiore.

“La mafia teme la scuola più della giustizia”, si legge in un altro cartello. E, ancora, i ragazzi denunciano: “Non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe”, accanto un disegno che raffigura i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Numerosi i cartelli e striscioni preparati dalle scuole e portati in corteo nella piazza Duomo di Gioia Tauro, dove è in corso di svolgendo la programmata attesa manifestazione, organizzata dal sindaco Aldo Alessio.

L’appello del primo cittadino è stato infatti lanciato non solo alle istituzioni, ma anche alle organizzazioni sindacali, alle associazioni, alle scuole ed ai cittadini affinché tutti prendessero «una posizione netta contro la mafia».

Tutto ciò a seguito dell’inchiesta antimafia denominata “Hybris”, istruita dalla Dda di Reggio Calabria contro le cosche Piromalli e Molè.

«Fatti – ha detto il sindaco Alessio – che ci portano indietro nel tempo. Ecco perché dobbiamo essere tutti noi a dire “no” alla mafia. Oggi c’è una grande partecipazione – ha aggiunto – Dobbiamo essere uniti in questa battaglia di civiltà per liberare il territorio da questa oppressione».