Roberto Occhiuto, Antonio Graziano e Pierluigi Caputo

PAOLA (Cs) – Dopo la giornata dei selfie, della speranza, delle promesse e del “volemose bene” presso la Cittadella Regionale (https://www.calabriainchieste.it/2023/03/31/ospedali-occhiuto-prende-tempo-regalando-un-selfie-ai-paolani/), i giovani paolani di fratelli d’Italia, che del presidente forzista Roberto Occhiuto non dovrebbero fidarsi tanto, si sono mossi su un diverso fronte, interno al partito di Giorgia Meloni, per scongiurare il rischio di ritrovarsi dall’oggi al domani una prevedibile “sorpresina”: lo stravolgimento del decreto Scura e il trasferimento del blocco chirurgico dall’ospedale San Francesco di Paola al nosocomio Iannelli di Cetraro (https://www.calabriainchieste.it/2023/04/01/spoke-paola-cetraro-occhiuto-a-un-bivio-scelta-politica-o-tecnica/).

ARRIVA WANDA FERRO: FDI CI PROVA CON FORZA ITALIA

Ed è così che, immediata, sarebbe scattata la richiesta di aiuto a Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno ed attuale deputato per Fratelli d’Italia.

Alla parlamentare, secondo quanto si è appreso da fonti interne a Fdi di Paola, sarebbe stato chiesto di intervenire sul ministro Orazio Schillaci per richiamare all’ordine Occhiuto e bloccare l’azione di presunta pirateria politica, ordita da centrodestra e parte del centrosinistra, a danno dell’ospedale di Paola.

I giovani paolani della destra, che di Occhiuto proprio non si fidano, perché forzista cosiddetto “atipico” (vicino a lobby di potere, Chiesa e spezzoni di centrosinistra) si stanno quindi muovendo discretamente per cercare di salvare l’ospedale cittadino. E ciò anche e soprattutto per scongiurare brutte figure e dimissioni. Perché – come riferito dagli stessi giovani nei corridoi del Municipio – “se perdiamo l’ospedale, dobbiamo dimetterci”.

CHI TRAMA CONTRO PAOLA: L’ASSE GRAZIANO-CAPUTO

Ma – ci si chiede – chi starebbe tramando politicamente contro l’ospedale di Paola, visto che esiste una bozza di modifica al decreto Scura?

V’è da dire, intanto, che il commissario straordinario pro-tempore dell’Asp Antonio Graziano, uomo di centrosinistra (area Partito democratico), aspirante direttore generale dell’Azienda sanitaria, è molto legato a Pierluigi Caputo (che, secondo quanto si è appreso), avrebbe accompagnato il sindaco di Cetraro, Ermanno Cennamo, all’incontro con lo stesso Graziano sulla vicenda degli ospedali.

Caputo, com’è noto, è il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. E’ stato eletto nella lista “Forza Azzurri” con 11.604 preferenze e su Cosenza è l’alter ego di Occhiuto, politicamente interessato ed entraticcio negli ambienti sanitari.

Dunque, tre elementi chiave di questa storia sono, ricapitolando, Antonio Graziano e Pierluigi Caputo, oltre al sindaco di Cetraro, Ermanno Cennamo che, a giusta ragione, da buon politico navigato, sfrutta le sue amicizie per tirare la carretta verso il suo paese.

E ciò anche per cercare di adombrare l’ex consigliere regionale Giuseppe Aieta, che nonostante il sostegno dei Cesareo (Vincenzo fino a poco tempo fa era il “governatore” assoluto dell’ospedale spoke e remava pubblicamente contro l’ospedale di Paola) non è mai riuscito nel suo intento di portare tutto su Cetraro, verosimilmente perché in quel tempo sindaco di Paola era Roberto Perrotta, molto considerato a livello istituzionale e politico, risoluto e poco incline ai selfie.

IL RILANCIO DELL’ONCOLOGIA E LA FIGURA DEL NOTO PRIMARIO

C’è poi un quarto personaggio, collegato a Graziano e Caputo, che – secondo quanto riferiscono negli ambienti della “Cosenza bene”, tra una cenetta a base di pesce ed una mangiata di cuddureddi – starebbe spingendo per trasferire l’area chirurgica all’ospedale di Cetraro, lasciando a Paola l’area medica.

Il riferimento è al primario di oncologia di Paola, Gianfranco Filippelli, bravissimo oncologo, molto legato alla politica. E gli incarichi a lui affidati negli ultimi anni lo confermano.

GLI INCARICHI DI PRESTIGIO ASSEGNATI DALLA POLITICA

Filippelli era stato infatti designato dalla politica quale commissario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, ma poi – sorti alcuni intoppi – di fatto sostituito con Vitaliano De Salazar (pare indicato da lobby romana: Chiesa-destra-sinistra) e, però, successivamente ripescato, sempre dalla politica, e quindi promosso a coordinatore della rete oncologica regionale.

«Ho ricevuto poche ore fa una Pec con la quale Gianfranco Filippelli mi comunica la sua volontà di dimettersi dall’incarico di commissario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. Accetto le sue dimissioni, ma la Regione vuole ancora avvalersi di un professionista di grande valore, ed ho dunque proposto al dottor Filippelli di continuare a collaborare con il sistema sanitario della Calabria in qualità di coordinatore della Rete oncologica regionale», aveva affermato in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, verosimilmente concordata con lo stesso Filippelli (quasi certamente assieme alla citata pec), nell’ambito del valzer di nomine.

Gianfranco Filippelli, che sarebbe molto legato sia alla coppia Occhiuto-Caputo e sia, conseguentemente, allo stesso Antonio Graziano, vorrebbe rilanciare e potenziare l’unità operativa di Oncologia di Paola nell’ambito della realizzazione di un polo medico (e non chirurgico) all’ospedale San Francesco.

Se, pertanto, il polo chirurgico dovesse restare a Paola, come da decreto Scura, Filippelli prima o poi dovrà trasferirsi col suo reparto a Cetraro, e questa opzione non gli andrebbe proprio a genio. Sarà vero? Al momento non è dato sapere. Sono solo ipotesi politiche. Ma è quello che si narra nella “Cosenza bene”, quella dei cuddureddi e dei convivi luculliani. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.