COSENZA – Sit-in davanti la sede dell’Asp di Cosenza in via Alimena. I componenti de “La Base” unitamente ad amici, conoscenti e semplici cittadinihanno preso parte alla protesta pacifica per la prematura scomparsa di Eugenio Plastina. Il 30enne è morto a Corigliano Rossano in attesa di un’ambulanza che lo trasferisse all’Annunziata di Cosenza. E’ stato il padre Carlo a spiegari i motivi della protesta.
«Come ha risposto l’Azienda Sanitaria Provinciale a questa ennesima tragedia? Con il silenzio e con immediati giochi politici, mostrando la sua colpevolezza e il suo disinteresse verso la vita e la salute dei cittadini. Urliamo, senza forza ma con toni pacati, la nostra richiesta di verità. Vogliamo sapere di chi siano le responsabilità e pretendiamo che venga fuori la verità. Mio figlio aveva fatto le analisi a dicembre e risultava sano. Il tutto nasce da una pulizia dentaria eseguita da un odontoiatra. Gli sono stati somministrati, a causa di un dolore al dente, degli antibiotici che poi si sono dimostrati inefficaci. Non erano state infatti valutate le dimensioni di mio figlio. Sofferente è stato accompagnato da noi al Pronto Soccorso di Corigliano dove si è sottoposto ad altre analisi. Alle 2 di notte il medico mi ha detto che potevo riportarlo a casa, ma io ho chiesto di farlo restare in osservazione vedendo il suo viso per nulla sereno. Così è stato dimesso alle 7.30».
La tragedia la mattina seguente. «Lo abbiamo trasportato al pronto soccorso di Rossano dove, da un consulto con l’otorino, è emersa l’urgente necessità di un trasferimento a Cosenza. In in attesa che giungesse l’ambulanza, Eugenio è morto. È morto con il pus nei polmoni per la negligenza, la superficialità e per il mancato rispetto dei malati».