COSENZA – Una mamma denuncia, attraverso una lettera aperta inviata agli organi di stampa, un atteggiamento poco ortodosso che sarebbe stato consumato da un infermiere del servizio prelievi ematici di via Zara, in forze presso l’Azienda ospedaliera di Cosenza a danno della figlioletta, di soli 4 anni.
Ecco la lettera della signora:
«Alle ore 9 mi reco presso la sala d’attesa con mia figlia di 4 anni che deve sottoporsi al prelievo. La guardia giurata ci fa entrare subito perché i bimbi hanno la precedenza e non necessitano di fare fila. Ci accomodiamo in una delle stanze dove ci attende un infermiere, senza nome e cognome sul camice».
«Da subito questo operatore sanitario – prosegue la lettera – inizia a lamentarsi con me delle numerose analisi e delle etichette mancanti che allo sportello Cup non hanno potuto stampare. Continua la lamentela dicendomi che avrebbe dovuto scrivere a mano la dicitura delle analisi e che lui non ricordava neanche, nonostante avesse la lista scritta sulla sua scrivania.
Dopo una quarantina di minuti di attesa, la bimba digiuna e giustamente annoiata, inizia a chiedere quando avrebbe fatto il prelievo e in quel momento, anziché tranquillizzarla, l’infermiere l’apostrofa con questa frase: “se non la smetti vuoi vedere che ti spacco la faccia?” Io per la prima volta in vita mia sono rimasta senza parole… Non ho avuto neanche la forza per rispondere a tono! Ho pensato solo alla bimba in lacrime, alla necessità primaria di farle delle analisi urgenti, alla voglia di uscire da lì nel minor tempo possibile».
Sono in corso verifiche da parte dell’Azienda ospedaliera per accertare i fatti. Trattasi, infatti, di una versione di parte, resa nota pubblicamente.