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Attacco frontale dei consiglieri Palaia e Serraino al leader dell’opposizione catanzarese

"Il discorso di Marco Polimeni andrebbe consegnato ai posteri e studiato come caso emblematico di dilettantismo politico"

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Una seduta del consiglio comunale di Catanzaro

CATANZARO – “Il governo Fiorita non merita una opposizione consiliare così inutile e strumentale“.

E’ l’attacco frontale dei consiglieri comunali Daniela Palaia e Tommaso Serraino alla minoranza consiliare.

“Il consiglio comunale del 14 aprile – proseguono i due esponenti di maggioranza – passerà alla cronaca politica cittadina non solo come il consiglio in cui è stato approvato (a larga maggioranza) il primo bilancio dell’amministrazione Fiorita, ma anche quello in cui un consigliere comunale è riuscito a parlare per 25 minuti e 13 secondi senza dire nemmeno una cosa funzionale al dibattito in corso“.

Il discorso di Marco Polimeni, secondo Palaia e Serraino, “andrebbe consegnato ai posteri e studiato come caso emblematico di dilettantismo politico e di strumentalizzazione dell’altrui agire”.

È difatti “incredibile”, secondo i due consiglieri comunali, che “un consigliere così esperto e navigato abbia costruito tutto il proprio intervento sulle linee programmatiche del Sindaco senza accorgersi che il dibattito su di esse si è già tenuto qualche mese fa e che la loro verifica verrà compiuta a fine mandato e non abbia invece dedicato nemmeno una parola sull’oggetto – pur così importante – della seduta, ovvero l’approvazione del bilancio di previsione. Forse proprio questa schizofrenia ha potuto consentirgli di votare a favore dell’emendamento che inseriva nel bilancio di previsione i finanziamenti regionali per l’adeguamento dello Stadio Ceravolo e subito dopo votare contro quel bilancio e quindi anche contro quel finanziamento che aveva appena approvato“, denunciano.

Confutare una per una le imprecisioni e le bugie contenute nel lunghissimo discorso di Polimeni farebbe sprecare a tutti tempo ed energie e annoierebbe certamente i lettori e forse perfino noi“, affermano.

“Così ne scegliamo una, “emblematica e paradossale – incalzano ancora – che può servire alla città per capire fino a che punto può arrivare la strumentalizzazione politica di quello che vorrebbe assurgere a leader dell’opposizione consiliare“.

E, ancora, nel merito aggiungono: “Come è a tutti noto, l’amministrazione precedente, di cui il Polimeni era tra i principali protagonisti, nell’approssimarsi della conclusione della propria esperienza ha pensato bene di rinnovare i contratti del management di tutte le partecipate. Questa anomala procedura, che di fatto limitava la libertà di chiunque avesse vinto le elezioni comunali del giugno passato, è stata correttamente segnalata dal sindaco Fiorita nell’esposizione delle sue linee programmatiche con tanto di invito a chi ricopriva le cariche in oggetto a compiere un passo indietro per rimettere la nuova amministrazione nel potere di compiere le proprie scelte. Invito accompagnato dall’adozione di un regolamento con il quale la giunta Fiorita si è impegnata a scegliere il futuro management attraverso procedure di evidenza pubblica e per una durata non superiore al proprio mandato”.

“Ebbene – ricordano – Polimeni invece di chiedere scusa per la precedente forzatura di cui è corresponsabile, ebbe l’ardire in consiglio comunale di accusare il sindaco Fiorita di voler occupare postazioni politiche per chissà quali interessi. Il lupo che si traveste da pecora!

“Con grande senso di responsabilità istituzionale il Sindaco Fiorita, una volta che il suo invito è caduto nel vuoto, ha iniziato a lavorare senza pregiudizio alcuno con i vertici della Partecipate, riuscendo con essi anche ad ottenere ottimi risultati. Questa proficua collaborazione dimostra ogni oltre ragionevole dubbio che la questione posta nelle linee programmatiche riguardava un principio fondamentale della vita amministrativa e non certo le qualità delle persone né tantomeno una irrefrenabile volontà di occupazione delle poltrone. Ebbene, nell’ultimo consiglio, il Polimeni è tornato sull’argomento non per prendere atto della correttezza istituzionale dell’amministrazione Fiorita e per rimediare alle sue incaute parole, ma – udite udite – per attaccare il sindaco che non ha ancora cacciato il management delle partecipate cosi come aveva (ma quando?) promesso”.

Di questa pasta è fatta la minoranza consiliare – concludono – rappresentata da chi dopo aver fallito nella prova del Governo ora accumula figuracce anche alla prova dell’opposizione, interpretata come esercizio strumentale e retorico e mai, nemmeno per sbaglio, come proposta e servizio in favore della città”.