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Consorzio di Bonifica di Scalea, denunciati atteggiamenti discriminatori

Cinque stipendi non pagati. Deliberato ricorso agli ammortizzatori sociali per 14 dipendenti. Assunzione a chiamata diretta del commissario

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La sede dell'ex Valle Lao di Scalea

SCALEA (Cs) – I dipendenti del consorzio di Bonifica integrale dei bacini del Tirreno cosentino con sede a Scalea, “stanchi di essere abbandonati”, chiedono alla Regione Calabria, “sorda da tempo“, una “soluzione immediata per affrontare la crisi finanziaria in cui si trova l’ente, denunciando altresì atteggiamenti discriminatori da parte dell’attuale Amministrazione consortile a danno dei lavoratori“.

In particolare, ricostruendo i fatti, i lavoratori evidenziano che, “negli anni, ai vertici del Consorzio, si sono avvicendati un gran numero di commissari e presidenti eletti, e nessuno di essi è stato in grado o, peggio, non ha avuto la volontà di risolvere i problemi finanziari che attanagliano l’Ente. Anzi – incalzano – con il passare del tempo i problemi si sono sempre più incancreniti fino ad arrivare alla situazione odierna”.

Ma entriamo nei dettagli: “Da circa 20 anni i dipendenti non percepiscono regolarmente gli stipendi”, tanto che ad oggi reclamano stipendi “arretrati per numero 5 mensilità e senza certezza per le mensilità future“.

All’orizzonte, peraltro, il cielo non lascia intravedere nulla di buono, anzi “minaccia tempesta”, se è vero com’è vero che “l’unica soluzione prospettata dall’attuale Amministrazione, è il ricorso agli ammortizzatori sociali per n. 14 dipendenti su 21, escludendo gli operai irrigui per garantirsi la stagione irrigua (Delibera del Consiglio dei Delegati n. 35 del 13 aprile 2023) senza prima ascoltare i Sindacati, i quali nella riunione del 17 marzo 2023 chiedevano di conoscere con trasparenza tutti i dati (entrate, uscite, riscossioni, organizzazione del Fis ecc.)”.

Precedentemente, con delibera n. 941 del 29/03/2023, la Deputazione Amministrativa assumeva 3 operai a tempo determinato, e ne sono previsti altri 8.

Oggi, peraltro, la Deputazione Amministrativa “decide di assumere a chiamata diretta come direttore unico probabilmente l’attuale commissario del Consorzio di Trebisacce“.

“Di che crisi parliamo? Come mai solo alcuni lavoreranno a tempo pieno? Come mai la crisi deve colpire sempre i più deboli?“, si chiedono i lavoratori.