PAOLA (Cs) – L’altro ieri, presso il Palazzo di Giustizia di Paola, alla presenza degli avvocati delle parti offese e dei difensori degli indagati, il pubblico ministero titolare del fascicolo ha conferito incarico al consulente tecnico per l’analisi dei tre telefoni cellulari e delle relative schede telefoniche poste sotto sequestro nei giorni scorsi all’esito della perquisizione domiciliare (https://www.calabriainchieste.it/2023/04/18/profilo-fake-sette-parti-offese-due-indagati-tre-telefoni-sequestrati/) operata a carico dei presunti diffamatori che si celavano dietro il profilo “fake” Facebook Medardo Di Terralba.
Dall’analisi dei dispositivi cellulari potrebbero emergere nomi di altri presunti responsabili della lunga e feroce campagna mediatica pianificata contro politici, famiglie e potenti della città.
I due sono infatti indagati nell’inchiesta anti-diffamazione istruita dalla Procura della Repubblica di Paola sulla scorta di una lunga sfilza di querele di parte, confluite tutte in un unico fascicolo penale (https://www.calabriainchieste.it/2023/04/17/profilo-fake-medardo-e-ufficialmente-indagato-cellulari-sequestrati/).
Le parti offese, sette in tutto, chiederanno di essere ammesse quali parti civili nell’eventuale processo penale per ottenere il risarcimento dei danni, anche in separata sede. Alcune persone danneggiate – è stato riferito a Calabria Inchieste – sono desiderose di venire in possesso di tali somme, anche attraverso pignoramenti, al solo fine di devolverle in beneficienza.