La violenza al giovane filmata con un telefonino

FOGGIA La procura

di Foggia ha chiesto il rinvio a giudizio per il sovrintendente capo della polizia di 55 anni originario di Cosenza e per altri tre colleghi che il 2 aprile scorso avevano bloccato un giovane dopo che lo stesso aveva forza un posto di blocco. Il sovrintendente lo aveva poi colpito al volto con un calcio. Gli agenti appartengono al Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Settentrionale”, che erano stati inviati a Foggia come aiuti alla questura. Per il sovrintendente capo l’accusa è di lesioni mentre per gli altri tre le accuse sono di falso e calunnia

Il procedimento è scattato a seguito della denuncia del ragazzo, difeso e rappresentato dall’avvocato Francesco Paolo Ferragonio. Nel dettaglio, il sovrintendente capo, di 55 anni, è accusato di lesioni personali aggravate perché “abusando dei propri poteri di ufficiale di polizia giudiziaria” ha colpito “con un calcio e degli schiaffi al volto”, il 23enne foggiano, già processato e condannato  per resistenza a pubblico ufficiale e per aver forzato il posto di blocco.

L’azione è avvenuta “in occasione e a seguito dell’arresto in flagranza del delitto di resistenza a pubblico ufficiale operato nei confronti del medesimo”. In questo modo, si legge sempre nel dispositivo, “gli ha cagionato lievi lesioni personali consistenti in traumatismo superficiale della faccia, del collo e del cuoio capelluto, giudicate guaribili in sei giorni”.

Gli altri colleghi, invece, sono accusati, in concorso tra loro, di aver “attestato falsamente che, alla loro presenza, anche una volta fermato il conducente del veicolo in fuga, nel cercare di dileguarsi, questo cercava di colpire gli operatori con calci e gomitate” e hanno omesso di riportare che non appena raggiunto il fuggitivo, e senza che questi lo sfiorasse minimamente in quanto già immobilizzato al suolo, lo colpiva gratuitamente al volto con un calcio e tentava di colpirlo ulteriormente, suscitando i conseguenti tentativi dell’arrestato di proteggersi”. Tutto questo, “con l’aggravante di aver commesso il reato al fine di assicurare a sé o ad altri l’impunità per altro reato”.

La sequenza degli eventi è cristallizzata in un video amatoriale, diventato in breve virale su Tik Tok e poi trasmesso da ‘Chi l’ha visto?’. Secondo quanto ricostruito, il ragazzo era in auto con un amico quando è incappato in un posto di blocco della polizia in Corso del Mezzogiorno. Il giovane – privo di patente perché mai conseguita e con il veicolo sottoposto a fermo amministrativo – ha forzato il blocco ingranando la marcia. Ne è quindi scaturito un inseguimento, al termine del quale il 23enne è stato fermato. Poi è scattata la violenza, filmata con un cellulare.