Un agriturismo in Calabria

Dopo le festività pasquali, prosegue, con il ponte del 25 aprile,  l’onda lunga del turismo in Calabria. Tra le destinazioni, segnala Coldiretti Calabria,  il mare, la montagna, percorsi archeologici  e la campagna con la primavera che rappresenta la stagione preferita dagli amanti della natura con il clima mite, le piante fiorite, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni e di semina.

La Calabria si sta confermando capace di richiamare un turismo nazionale  e internazionale che può giovarsi di essere contemporaneamente  innovativo e responsabile, coerente con le istanze del nostro tempo. L’agriturismo, anche nel ponte della Festa della Liberazione, con  il suo saper fare squisitamente “Made in Calabria” arricchisce l’offerta turistica, cogliendo così lo spirito di coinvolgimento e apertura facendo apprezzare la Calabria del bello,  del contatto con la natura e del ben fatto con operatori agrituristici che  uniscono i sapori dei prodotti calabresi  d’eccellenza con la creatività e la tecnica degli agrichef e della loro  brigata che sapientemente offrono prodotti a chilometri zero.

«Oltre 5mila persone – stima Terranostra l’associazione agrituristica della Coldiretti  – hanno scelto l’agriturismo per il lungo ponte 25 aprile sia per soggiornare o per un pranzo usufruendo anche di spazi all’aperto. Il nostro – commenta Coldiretti – è un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole, dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali, dai parchi in montagna, dai verdi pascoli ai terrazzamenti, che, grazie all’opera degli agricoltori, contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico. Questi  ponti di primavera rappresentano un grande banco di prova in vista della prossima estate e i primi dati – riferisce Coldiretti – confermano che l’agriturismo è entrato definitivamente nel cuore e nelle abitudini dei turisti grazie al notevole processo di qualificazione del settore che è oggi in grado di offrire servizi diversificati tra loro».

Da tenere in considerazione che «anche la  spesa destinata alla tavola è la voce principale del budget di chi è in vacanza nel ponte della liberazione per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per picnic, cibo di strada o acquistare souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese. Un turismo curioso e intraprendente che vuole mettersi alle spalle gli anni di limitazioni a causa della pandemia».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it