Una protesta sulla pericolosità dell'amianto

Il 28 Aprile rappresenta una giornata importante per due ricorrenze: la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro e la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Un’occasione per ricordare cittadini, lavoratori e lavoratrici scomparse, ma soprattutto per riflettere e porre l’attenzione su due temi che meritano da parte del Governo e delle istituzioni preposte, risposte oggi più che mai indifferibili.

Secondo l’allarme lanciato dall’Osservatorio Nazionale Amianto, sono almeno settemila le persone morte nell’ultimo anno, oltre nuovi diecimila malati di malattie amianto correlate, duemila i casi registrati di mesotelioma con un indice di mortalità del 93% e un numero di decessi che sfiorano i millenovecento, oltre a quattromila casi di tumori polmonari collegati alla sua esposizione. Una vera e propria emergenza dalle dimensioni epidemiche,  con forti criticità anche in Calabria.

«Sono molteplici le segnalazioni pervenute all’Ufficio – ha dichiarato il Garante della Salute, Anna Maria Stanganelli – in questi primi mesi di attività; in questo senso sarà fondamentale la collaborazione di tutte le istituzioni, ciascuno per le proprie competenze, avviando attività di sensibilizzazione, operazioni di mappatura e bonifica per ordine di priorità e secondo il grado di esposizione»

Il 28 Aprile ricorre anche la Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro. Purtroppo gli incidenti spesso mortali, non accennano a diminuire in Calabria.. Tra i settori più a rischio, quello della sanità,  delle costruzioni,  delle attività manifatturiere e dei trasporti, vite spezzate, familiari che hanno perso i loro cari e invocano giustizia.

Ben vengano le proposte di legge all’esame di Montecitorio, annunciate dal Ministro del Lavoro, Eva Calderone, per l’introduzione dell’insegnamento del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole secondarie e  la riattivazione, voluta dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, del Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, al fine di garantire condizioni di salute nei luoghi di lavoro per prevenire e contrastare l’insorgenza di malattie professionali e infortuni, con particolare attenzione alle neoplasie professionali incluse nel Piano Oncologico Nazionale.

“E’ necessario – ha dichiarato Anna Maria Stanganelli –  come anche ribadito più volte dal Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Filippo Mancuso, che si è reso promotore della legge per l’istituzione dell’Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro, che avrà il compito di promuovere ogni azione utile a garantire salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e contrastare il lavoro irregolare, che i lavoratori possano lavorare in condizioni di sicurezza e in assenza di discriminazioni.  Controlli capillari, più rispetto delle regole, prevenzione. La tutela della salute e della sicurezza sul lavoro  devono essere sempre una priorità. ”

stefaniasapienza@calabriainchieste.it