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Fiera di San Francesco di Paola: «troppi abusivi, nessuno controlla»

Ambulanti denunciano abusivismo e irregolarità: «Nessuna tutela, intervenga la Procura»

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La fiera del 4 Maggio

PAOLA (Cs) – In una lettera-denuncia corredata da schede e foto, alcuni commercianti ambulanti, tramite una portavoce hanno segnalato a “Calabria Inchieste” presunte gravi irregolarità e la presenza di numerosi banchi abusivi alla fiera della festa patronale del 4 Maggio, in corso di esecuzione sul lungomare San Francesco di Paola, sulla costa tirrenica cosentina.

Una lunga missiva di denuncia a cui è seguita, stamattina, una sorta di spedizione in Municipio da parte di addetti ai lavori per invocare verifiche di merito sul posto.

Viene denunciata la presenza di circa 200 banchi abusivi (dato impossibile da riscontrare: ndr), nonché la presunta violazione di regole da parte di commercianti furbetti e lo spostamento, rispetto alla graduatoria iniziale, di numerosi esercenti da una parte all’altra del lungomare.

Sul posto è stato possibile riscontrare gran parte delle segnalazioni e, in effetti, sembra esserci qualcosa che non va, anche se, per maggiore precisione, si dovrebbe intervenire muniti di contratti, numeri e, soprattutto, strumenti di misurazione.

Gli esercenti, ad ogni modo, chiedono l’intervento della Procura della Repubblica perché non si sentono tutelati né dal Comune e nel da chi dovrebbe effettuare controlli.

Di seguito la lettera-sfogo, epurata di aggettivazioni e accuse rivolte a singoli:

«Troppi abusivi sul lungomare alla fiera patronale e non si vedono controlli. Ambulanti che hanno pagato postazioni di dimensioni 10×3 metri aprono 10×6 e, peraltro, sono tutti con la stessa profondità. Come mai questo squilibrio?», s’interrogano.

Poi un fatto inquietante: gli spazi per il transito di mezzi di soccorso non vengono rispettate, come emerge già a occhio nudo.

«I banchi sono stati spostati con le spalle al mare perché ci doveva essere la via di fuga per l’ambulanza, ma andate a fare un giro in certi punti non passa neanche una macchina e, comunque, bisogna andare piano. Tutto questo perché? Numerosi gli abusivi che hanno montato sul marciapiede lato montagna, lungomare sud», prosegue la denuncia.

E la lettera prosegue: «Abusivo anche il banco centrale in direzione due ponti; abusivi anche i banchi lungomare nord fine fiera. La super dirigente esterna che solo lei sa organizzare la fiera e il super ingegnere dove sono? Quest’anno dove sono i controlli?

Hanno abbandonato da tre giorni il lungomare. Passano ogni tanto, ma quando viene fatto notare che non si trovano i metri pagati, si accenna a un sorriso e non si danno risposte. Dov’è la tutela di questi poveri sventurati, lasciati senza nessuno che fa rispettare i propri diritti? Ma i poveri operatori perché devono subire tutto questo? Sono tutti uguali e tutti si alzano per portare un pezzo di pane a casa. Sono lì a 3 giorni e nessuno li tutela, assistono solo a ingiustizie e sti prepotenti che passano e fanno i divi senza risolvere e tutelare chi ha pagato

Questi sono tutti gli abusi. I banchi abusivi sono circa 200.

Ecco le graduatorie (fornite a Calabria Inchieste, unitamente a foto: ndr): aprono tutti spazi per 5 e per 6, ma hanno fatto pagare x3 x4 x5 x6. Già occhio nudo si vede che sono allineati allo stesso modo. Vorremmo dei chiarimenti. Si dovrebbe interpellare la Procura.

Queste le prime graduatorie pubblicate sul sito del Comune, ma dalla prima alla seconda graduatoria aggiornata si sono registrati tanti spostamenti: gente che era sul lungomare nord, alla fine, si è ritrovata sul lungomare sud, al centro.

Dietro quei banchi non ci sono animali, ma gente con tanta cultura e tanta esperienza che può insegnarvi.

Tanti sono professionisti e portano le cicatrici della vita: ognuno di loro con 30 e 40 anni di duri sacrifici e ognuno di loro hanno un diploma o una laurea come pezzo di carta. Ognuno di questi commercianti con la stabilità e la professione che possiede non ha bisogno di venire lì a farsi umiliare da voi e dal vostro staff».

Rispetto a quanto sopra detto, sarebbe utile un intervento dell’Amministrazione comunale teso a chiarire i contorni di quella che sembra essere una anomala vicenda.

La nostra disponibilità è totale: info@calabriainchieste.it