Home Calabria Itis di Fuscaldo, ritardi eccezionali e promesse disattese: solo passerelle e pasticcini

Itis di Fuscaldo, ritardi eccezionali e promesse disattese: solo passerelle e pasticcini

Bando ITIS in alto mare. Le opere sarebbero dovute iniziare a marzo. Permesso a costruire scaduto e rinnovato

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La visita dell’8 febbraio scorso di Succurro

FUSCALDO (Cs) – Ritardi eccezionali e promesse disattese sui lavori di demolizione e ricostruzione dell’Istituto Tecnico “E. Fermi” di Fuscaldo. Le opere sarebbero dovute iniziare nel mese di marzo, come promesso prima dello scorso Natale dal responsabile unico del procedimento a una delegazione della scuola. Ma ad oggi tutto è ancora in alto mare.

Il glorioso Istituto Tecnico fuscaldese, pertanto, ancora non riesce a decollare né riesce ad essere baricentro e fulcro per gli insegnamenti scientifici del tirreno cosentino.

Una volta fiore all’occhiello e vanto di tutto il comprensorio, con un bacino di utenza che partiva da Falerna, in provincia di Catanzaro – in tanti preferivano il “Fermi” di Fuscaldo ad altre offerte di Lamezia Terme o Catanzaro – e finiva a Praia a Mare, al confine con la Basilicata, la scuola tirrenica ha sfornato tecnici e ingegneri di altissimo livello, nei vari settori scientifici, che hanno portato lustro ed attestati di stima all’intero territorio provinciale.

Nonostante le ingenti risorse messe a disposizione per l’abbattimento e la ricostruzione del vecchio edificio, ancora nulla sembra muoversi.

Il permesso a costruire è stato rilasciato dal Comune di Fuscaldo con prot. n°13371, nel dicembre di due anni fa, esattamente il 30 dicembre 2021. Era quindi scaduto ed è stato rinnovato.

L’iter è iniziato nel lontanissimo 2015 e pare debba concludersi nell’anno 2023, a meno di proroghe. Ci si chiede: se per progettare e cantierizzare l’opera ci sono voluti tanti anni, come si può pensare di realizzare l’opera in così poco tempo?

Ed intanto, nonostante l’impegno della istituzione scolastica dal dirigente ai docenti ed ai vari collaboratori, l’offerta e le potenzialità di questo istituto sono fortemente penalizzate ed in sofferenza.

I laboratori sono il punto di forza di questi Istituti, infatti gli alunni dovrebbero avere la possibilità di riscontrare quanto teoricamente studiato nelle esperienze pratiche. E la politica che fa? Si riscontra un certo immobilismo. Si inaugura la posa della prima pietra, che non si vede dove sia stata posizionata, si inaugurano gli anni scolastici ma poi fattivamente nulla si muove.

Chi ne paga le conseguenze in modo irrimediabile sono gli studenti che vengono privati di spazi, di laboratori, di punti di incontro, anche di socializzazione, che la scuola in genere dovrebbe garantire per la crescita non solo didattica e culturale ma anche come società.

L’8 febbraio scorso si era tenuta un’altra cerimonia, l’ennesima, stavolta con la presidente della Provincia, Rosaria Succurro. Quest’ultima aveva annunciato altri interventi, sfruttando il Pnrr, alla presenza di uno stuolo di politici locali che di tutto hanno parlato tranne che della scuola. I lavori sarebbero dovuti iniziare nel mese di marzo (ma non hanno specificato l’anno).

Al momento non è stato nemmeno pubblicato il bando dunque si prevedono tempi lunghissimi. Peraltro, prima ancora si devono svuotare i vecchi locali, dove vi sono la biblioteca ed i laboratori, ma nessuno se ne interessa. A prescindere, dunque, da nelle parole, promesse, pasticcini e passerelle, ancora tutto è in alto mare. Attendiamo sviluppi.