PAOLA (Cs) – L’indagato Salvatore Caruso, considerato dalla Dda il capo del gruppo di Paola legato alla cosca Calabria-Tundis, risponde non solo delle condotte di narcotraffico ma anche della detenzione di armi.
I gravi indizi in questo caso sono ottenuti dagli esiti d i una perquisizione effettuata in data 22 ottobre 2018 presso l’abitazione del Caruso ed oggi inserita agli atti di indagine.
Nel corso dell’operazione i militari hanno rivenuto all’interno di un sottotetto in parte ricompreso nella proprietà della famiglia di Caruso:
1 pistola marca Beretta mod. 98 FS, con matricola punzonata calibro 9×21 completa di caricatore contenente tredici proiettili calibro 9;
1 pistola marca Carl Walther model PPK/S, calibro 9 kurz/.380 ACP, con matricola punzonata, completa di caricatore stessa marca contenente sei proiettili calibro 9 e 1 proiettile calibro 9 in canna;
1 caricatore marca Carl Walther calibro 380 ACP, contenente 6 proiettili calibro 9-380;
1 caricatore marca Carl Walther calibro 380 ACP, contenente 6 proiettili calibro 9-30;
1 caricatore privo di marca (made in Italy) riportante la scritta “MG-B84-CAL.380″ vuoto;
1 confezione di munizioni marca TOP DEFENCE — black mamba calibro 9×21 contenente 8 proiettili per pistola calibro 9×21; 11 proiettili per pistola calibro 7.65 e un proiettile per pistola calibro 2:
1 busta in plastica di colore bianco contenente 11 proiettili per pistola calibro 7.65;
1 confezione di munizioni marca SLUG WINCHESTER cal.12 di colore rosso contenente nr. 10 (dieci) cartucce per fucile a palla unica calibro 12 marca SLUG – WINCHESTER;
1 confezione di munizioni marca SLUG WINCHESTER cal.12 di colore rosso contenente nr. 10 (dieci) cartucce per fucile a palla unica calibro 12 marca SLUG – WINCHESTER;
1 calzino di colore bianco contenente 10 (dieci) cartucce per fucile a pallettoni calibro 12 marca Buckshot – WINCHESTER e nr. 6 (sei) proiettili per pistola calibro 357 magnum GFL;
1 confezione spray di olio MF.82 unfluid allgun marca Benelli per la pulizia delle armi.
L’arsenale rinvenuto è riconducibile all’indagato, la Dda ne è convinta, essendo le armi custodite in un’area dell’edificio di pertinenza dell’abitazione sempre riconducibile alla famiglia Caruso.
“A rafforzare l’ipotesi della detenzione depone anche il comportamento di Caruso Salvatore davanti alla richiesta dei militari di consegnare la chiave, in base a quanto descritto nello stralcio dell’informativa”, si legge negli atti