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Ospedale Annunziata, distributori automatici bevande e snack rimossi: ancora disagi

Due mesi dall'ultima segnalazione inascoltata. Manager e dirigenti impegnati a "scaldare" sedie

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L'ospedale Annunziata di Cosenza

COSENZA – Trascorsi quasi due mesi dall’ultima segnalazione a mezzo Calabria Inchieste (https://www.calabriainchieste.it/2023/03/24/ospedale-dellannunziata-ancora-senza-distributori-di-bibite-e-snack-smantellati-nottetempo/), ancora chi di dovere pare essere impantanato nella pratica amministrativa per riportare, presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, i distributori di bevande e snack, utilissimi per parenti di degenti, personale e pazienti, soprattutto di notte.

Riceviamo oggi una nuova segnalazione-appello che volentieri giriamo a quei manager che intascano bei soldini pubblici, verosimilmente per scaldare sedie e partecipare a cerimonie. 

LA LETTERA 

Sono un dipendente dell’ospedale Annunziata di Cosenza, sono un turnista, amo il mio lavoro, prendermi cura dei miei pazienti che sento “miei” perchè lavoro in un reparto dove la degenza supera quasi sempre le due settimane.

Scrivo alla vostra redazione per un fatto che è accaduto qualche notte fa e che mi ha lasciato l’amaro in bocca.

Come avete già scritto su un altro vostro articolo è da diversi mesi che dentro l’ospedale non sono più presenti i distributori automatici di bevande e snack. Quando ancora questi erano a disposizione accadeva che un paziente ci mandasse ad acquistare dell’acqua o una bevanda dissetante; a noi dipendenti la presenza dei distributori ci permetteva di poter prendere un caffè, soprattutto nei lunghi turni di notte.

L’ultimo episodio mi è accaduto da poco. Una paziente anziana, che purtroppo non è nuova ai ricoveri nel nostro reparto, ricordandosi che dentro l’ospedale c’erano le macchinette mi ha chiesto di andare a comprarle una camomilla calda per tentare di addormentarsi. Inutile dire che non ho potuto soddisfare la sua richiesta e questo mi ha notevolmente amareggiato. Adesso arriva l’estate, ai pazienti viene data dalla mensa una bottiglietta d’acqua da mezzo litro a pranzo e una a cena.

Se un paziente ha i parenti lontani che non possono portare un’aggiunta cosa dovranno fare? E se noi operatori sanitari abbiamo bisogno di un caffè nei lunghi turni di notte? Il bar è aperto per molte ore al giorno ma non sempre è possibile allontanarsi troppo dal reparto per poter soddisfare le esigenze nostre o dei NOSTRI pazienti. Lascio queste domande a chi di competenza. Intanto spero di non dimenticare mai di portarmi una bottiglietta d’acqua per il mio turno di lavoro nell’ospedale HUB.