PAOLA (Cs) – Non solo assunzioni di personale, ma anche i propositi di una partecipazione diretta nella società di gestione attraverso l’impiego di 20mila euro che il boss Pietro Calabria avrebbe dovuto consegnare a un “colletto bianco”.
I tentacoli della cosca Calabria-Tundis di San Lucido, collegata a doppio filo a una serie di imprese e politici di Paola che ne favorivano la gestione degli affari illeciti, erano penetrati all’interno della casa Serena ex ONPI di San Lucido.
Sei assunzioni di soggetti direttamente collegati alla cosca di ‘ndrangheta e una serie di nuove altre assunzioni da effettuare, tra cui due “raccomandati” di Paola, legati alla politica della città di San Francesco.
E’ su questo che, la DDA, ha focalizzato l’attenzione delle indagini, che vanno ben oltre il blitz che, giorni fa, ha portato alla esecuzione di una ventina di misure cautelari tra Paola e San Lucido.
Le intercettazioni e i riscontri dimostrano anche l’interesse della ‘ndrangheta di mettere le mani sulla gestione dei rifiuti e su opere legate al porto di San Lucido grazie a ditta paolana compiacente.
Un altro blitz antimafia è all’orizzonte? Vedremo.