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Omicidi Maiorano e Martello, ‘ndranghetisti a giudizio: nessun Ente parte civile

Comuni, Provincia, Regione e Presidenza del Consiglio non chiedono i danni alle cosche

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La Procura di Paola

PAOLA (Cs) – Nessun Ente pubblico (Comuni di Paola e Fuscaldo, Provincia di Cosenza, Regione Calabria, Presidenza del Consiglio) si è recentemente costituito in giudizio quale parte civile nell’ambito del dibattimento penale a carico di Luigi Berlingieri, Romolo Cascardo, Pietro Francesco Lofaro e Alessandro Pagano, sul cui capo pende il rinvio a giudizio – su richiesta del procuratore antimafia Nicola Gratteri – per gli omicidi del capomafia di Fuscaldo Luciano Martello e dell’operaio paolano Tonino Maiorano (vittima innocente di mafia), ucciso per errore al posto del boss Giuliano Serpa. 

Si tratta di un secondo filone visto che quello principale (“Tela del Ragno”) ha già fatto registrare condanne definitive.

Le accuse vengono mosse, a vario titolo e in concorso, a Romolo Cascardo, Pietro Lofaro, Luigi Berlingeri (condannato a 30 anni di carcere perché coinvolto nella strage di via Popilia avvenuta il 9 novembre del 2000 a Cosenza) e Alessandro Pagano.

L’accusa è di concorso in omicidio per le uccisioni di Luciano Martello, avvenuta a Fuscaldo il 12 luglio 2003, e di Antonio Maiorano compiuta a Paola il 21 Luglio 2004.

Più in particolare, imputati e contestazioni:

BERLINGIERI Luigi, alias “Angioletto”, “Faccia di Ghiaccio”, “Il Cinese”,
nato a Cosenza il 27.05.1970, attualmente sottoposto, per questa causa, alla misura della custodia cautelare in carcere – difeso di fiducia dall’avv. Nicola Rendace, del Foro di Cosenza;

CASCARDO Romolo, nato a Paola (CS), 1.02.1945, attualmente sottoposto, per questa causa, alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione – difeso di fiducia dagli avv.ti Emilio Perfetti ed Edoardo Sommella, entrambi del Foro di Paola;

LOFARO Pietro Francesco, nato a Belvedere Marittimo (CS), il 02.04.1982, attualmente sottoposto, per questa causa, alla misura della custodia cautelare in carcere – difeso di fiducia dall’avv. Michele Enrico Rizzo, del foro di Paola;

PAGANO Alessandro, nato a Fuscaldo (CS), il 03.08.1979, attualmente sottoposto, per questa causa, alla misura della custodia cautelare in carcere – difeso di fiducia dall’avv. Francesco Scrivano, del Foro di Paola.

BERLINGIERI Luigi avrebbe agito in concorso con SERPA Giuliano, SERPA Nella, BRUNI Gennaro, ABRUZZESE Giovanni, MICELI Umile, TUNDIS Francesco, MAZZA Mario, PODDIGHE Fabrizio, LAMANNA Daniele, GRAVINA Giancarlo, nei confronti dei quali si è già proceduto nell’ambito del proc. pen. 3278/00 RGNR mod. 21, e i defunti BRUNI Michele, BRUNI Luca.

Tutti sono accusati, in concorso con Serpa Nella, Serpa Giuliano, Gravina Giancarlo, quali mandanti, Bruni Gennaro, Abruzzese Giovanni, Miceli Umile, Tundis Francesco, Poddighe Fabrizio, Mazza Mario, Lamanna Carlo e Lamanna Daniele, quali partecipi a vario titolo alla fase esecutiva (nei confronti dei quali si è già proceduto nell’ambito del proc. pen. 3278/00) e con i defunti Bruni Michele e Bruni Luca, d’aver cagionato la morte di MARTELLO Luciano, mediante l’esplosione di colpi di pistola, dopo aver osservato i movimenti e le abitudini della vittima, nell’ambito, con i mezzi e per le finalità dell’associazione di tipo mafioso SERPA-BRUNI-TUNDIS-BESALDO (di cui al capo 6) del proc. pen. 3278/00 RGNR mod. 21 DDA CZ), in conflitto con l’avverso gruppo SCOFANO-MARTELLO-LA ROSA.

In particolare, Serpa Nella, Serpa Giuliano e Gravina Giancarlo, in qualità di mandanti, deliberavano l’eliminazione di Martello Luciano e pianificavano l’agguato in concorso con Bruni Gennaro, Abruzzese Giovanni, Miceli Umile, Tundis Francesco, Poddighe Fabrizio, Mazza Mario, Lamanna Carlo e Lamina Daniele, i quali curavano la preparazione dell’omicidio studiando le abitudini della vittima, approntando la strategia e i percorsi da seguire per raggiungere l’obiettivo e per garantirsi la fuga e procurando i mezzi per l’esecuzione del delitto.

Il 12 luglio 2003, dopo aver tenuto una riunione operativa con gli altri concorrenti Serpa Nella e Bruni Gennaro, Bruni Luca, Abbruzzese Giovanni e BERLINGIERI Luigi, allertati da Poddighe Fabrizio, che fungeva da “specchietto” informando il gruppo sugli spostamenti del bersaglio, raggiungevano il ristorante “Da Lugino” di Fuscaldo a bordo di una Volkswagen Golf di colore scuro condotta da BERLINGIERI Luigi e, giunti nel parcheggio del ristorante, con il volto travisato e armati di una pistola e una mitraglietta (che però si inceppava), dopo un inseguimento e una breve colluttazione, esplodevano all’indirizzo di Martello Luciano dodici colpi di pistola calibro 7.65, attingendolo in varie parti del corpo, alcune delle quali vitali, e cagionandone la morte.

CASCARDO Romolo, LOFARO Pietro Francesco e PAGANO Alessandro (in concorso con DITTO Antonio, GIOFFRÈ Carmela, VICCHIO Pietro Sebastiano, GIORDANO Maurizio, DITTO Gennaro, BLOISE Michele, MARTELLO Mario, BRUNO Adamo, già giudicati nell’ambito del proc. pen. 3278/00 RGNR mod. 21; LA ROSA Antonello, deceduto a seguito di agguato mafioso; e con LO PIANO Giuseppe, deceduto)

I quattro sono altresì accusati d’aver agito in concorso tra loro e con:

DITTO Gennaro quale mandante; BLOISE Michele quale organizzatore; BRUNO Adamo e VICCHIO Pietro Sebastiano quali esecutori;

MARTELLO Mario e LA ROSA Antonello (deceduto a seguito di agguato mafioso) quali partecipi, prestando appoggio agli esecutori materiali e rafforzando la determinazione al delitto;

DITTO Antonio e GIOFFRÈ Carmela quali artefici dei contatti tra il mandante e gli assassini;

GIORDANO Maurizio quale partecipe al fatto-reato attraverso la messa a disposizione di telefoni cellulari e schede telefoniche, mediante i quali avvenivano i primi contatti dall’interno del carcere di Siano verso l’esterno;

PAGANO Alessandro quale partecipe alla pianificazione esecutiva del delitto, nonché soggetto che forniva l’indicazione agli esecutori materiali sul posizionamento della vittima predestinata (“specchietto”) e prestava assistenza nella fase successiva e contribuiva al pagamento del prezzo del delitto;

LO PIANO Giuseppe (deceduto) quale soggetto che, unitamente a Martello Mario, forniva appoggio logistico-operativo ai sicari, le armi usate nel delitto e agevolava gli spostamenti di Bruno e Vicchio;

LOFARO Pietro quale soggetto che partecipava alla fase deliberativa dell’omicidio e forniva supporto logistico-operativo al gruppo, nonché quale partecipe agli spostamenti del Bruno e del Vicchio e nella custodia e consegna delle armi in occasione dei tentativi di omicidio in danno di Serpa Giuliano (tra i quali quello in data 21.12.2004) e Serpa Livio;

CASCARDO Romolo quale partecipe alla fase deliberativa e della pianificazione esecutiva del delitto, che procurava le armi e provvedeva alla consegna del provento illecito ai due esecutori materiali (10.000 euro circa) e contribuiva all’esecuzione dei tentativi di agguato in danno di Serpa Giuliano, cagionavano la morte di MAIORANO ANTONIO, scambiato dagli esecutori per Serpa Giuliano, nei cui confronti l’offesa era diretta, attinto mortalmente da tre colpi di pistola cal. 9×19, che lo attingevano mortalmente in varie parti vitali del corpo (viso e tronco), esplosi da BRUNO Adamo con il concorso di VICCHIO Pietro Sebastiano, che guidava il mezzo adoperato nell’azione;

L’omicidio è stato consumato per conquistare il controllo criminale del territorio e indebolire il clan mafioso contrapposto a quello del DITTO Gennaro.

Ad oggi nessuno si è costituito in giudizio e di tempi tecnici sono quasi scaduti.