Parte dell'opposizione amanteana

AMANTEA (Cs) – Si è tenuto questa mattina, il consiglio comunale di Amantea per discutere quattro punti all’ordine del giorno, ovvero: approvazione verbali seduta precedente; approvazione rendiconto della gestione 2023; nomina nuovo Revisore dei conti; approvazione Dup 2023 – 2025. 

In relazione all’approvazione del rendiconto di gestione, la minoranza dopo aver  analizzato attentamente il documento contabile ha deciso di non votare il punto, motivando il perché. «Il risultato di amministrazione disponibile – ha commentato l’opposizione – presenta un disavanzo di euro 7.487.708 che, rispetto al disavanzo 2021 di euro 10.657.096, configura un riassorbimento di deficit di euro 3.169.388. In realtà, il risultato è stato influenzato da entrate straordinarie – non ripetitive – relative al recupero da Osl di anticipazioni di liquidità degli anni 2017-2022 per euro 4.304.225. Depurato da tale importo il deficit sarebbe aumentato, anche nell’esercizio 2022, lievitando fino ad euro 11.791.933. Più correttamente andrebbe riconsiderata in meglio l’entità del deficit degli anni dal 2017 al 2021».

Per quanto riguarda «i parametri che nel 2022 lasciano emergere per l’Ente, diversamente dal 2021, una situazione non strutturalmente deficitaria è opportuno precisare che il parametro P4 – indicatore 10.3, risulta influenzato, al denominatore, dal citato recupero di euro 4.304.225 verso l’Osl che ne modifica la reale capacità segnaletica. Per quanto attiene gli aspetti e le situazioni più problematiche, meritevoli di riflessione e iniziative per riportarle su valori compatibili con una sana ed equilibrata gestione, evidenziamo quelle che sono a nostro parere le più importanti». Veniamo al punto.

RESIDUI ATTIVI

«I residui attivi passano da euro 22.760.578 ad euro 37.879.972 ma soprattutto aumentano quelli relativi a Tari, Proventi Idrici, sanzioni codice della strada e Pubblicità a circa euro 19.000.000, che rendono obbligatori accantonamenti al Fondo Crediti Dubbia Esigibilità, che ha pertanto raggiunto il ragguardevole livello di euro 14.545.600. Evitiamo di citare le irrisorie percentuali di recupero della gestione residui e quelle relative alla gestione di competenza dei tributi. Basti sapere che i residui attivi continuano a crescere e con questi gli accantonamenti al Fcde, pari ad euro 2.886.874 (14.545.603 – 11.658.729) nel 2022».

DEBITI FUORI BILANCIO

«Passano da euro 3.585.481 ad euro 4.355.587. Debiti consistenti che, seppure accantonati, non sono stati riconosciuti e finanziati ed espongono l’ente al rischio di danno erariale per gli oneri accessori dovuti»

STOCK DEBITI COMMERCIALI SCADUTI AL 31/12/21

«Pari ad euro 6.274.597…potenziali residui passivi/debiti fuori bilancio»

GRANDI CREDITORI

«Regione (2017/2018) per circa 250.000 euro rinviati al 2023; Tim circa 200.000 euro rateizzati; Sorical 1.000.000 euro circa rateizzazione da 45.000 euro mensili; Enel 3.000.000 euro circa di cui 767.000 euro fatture del 2022; debito verso il comune di Nocera per gestione associata impianti di sollevamento e depurazione rete fognaria – importo non noto – ma il comune di Nocera avrebbe diffidato (senza esito) il nostro Ente a trasferirgli le quote dei costi condivisi della gestione corrente e di quella pregressa». Quanto rappresentato «rende del tutto evidente che la situazione finanziaria non è stata gestita. È altresì del tutto evidente che la riscossione delle entrate continua ad essere sovrastimata e con questa le previsioni di cassa, per cui si corre il rischio di consentire autorizzazioni di spesa che non potranno essere pagate e daranno luogo a debiti scaduti e non pagati (vedi stock, residui passivi, debiti fuori bilancio)».

Per completare il quadro, invero non molto confortante, «non si può ignorare la “montagna” del dissesto che rischia di franare sull’Ente in modo fragoroso. Deve essere attentamente monitorata, ancorché sia in gestione Osl, perché quando sarà completata la fase di liquidazione il mutuo da contrarre per chiuderla sarà in carico al Comune. Sempre in tema di dissesto meriterebbe una riflessione la mancata risposta, da parte dei Commissari e di questa Amministrazione, di adesione o non adesione alla procedura semplificata di chiusura del dissesto, prospettata dall’oso con atto n.2 del 2/2/22».

Ulteriore riflessione meriterebbe «la riduzione dell’importo del Piano di Risanamento da euro 23.172.617 ad euro 16.484.033, perché in caso di accoglimento si sarebbero liberate risorse per una salutare pulizia in bilancio delle poste più problematiche e di quelle di dubbia attendibilità/congruità. Laddove il Piano non dovesse essere approvato, perché lacunoso e non rafforzato da successivi progressi gestionali e/o segnali di personali rinunce a beneficio dell’Ente, tutto potrebbe essere ulteriormente compromesso, per inequivocabili responsabilità, e rendere la situazione finanziaria pressoché ingovernabile».

Stando così le cose «appare evidente che è necessario un colpo d’ala per traghettare l’ente fuori dal tunnel. Il Baratto è stato sin qui una buona intenzione, un’idea su cui discutere ma di dubbia efficacia. Anche la sostituzione dell’Agenzia per la Riscossione con altra Società del settore rischia di essere penalizzante in termine di ritardi e confusione nel trasferimento dei dati.  Riscossione e lotta all’evasione devono essere mantenute su due piani distinti, con cronoprogramma e verifica trimestrale dei risultati. Andrà incisivamente modificata la capacità, in primis, di riscuotere i tributi di competenza e quelli pregressi, con metodo, competenza e sistematicamente. Poi, o di pari passo, andrà curata la lotta all’evasione, che è altrettanto importante perché risponde alla lodevole esigenza di equità e giustizia verso i contribuenti corretti ma nell’immediato meno proficua e determinante per imprimere una congrua svolta al livello delle entrate tributarie. Non sfuggirà che per il riscosso di competenza non è necessario fare accantonamenti al Fcde e che il riscosso del pregresso  libera “riprese” di valore dagli accantonamenti al Fcde, a beneficio del risultato di gestione.  L’attività di riscossione, proprio per questo motivo, è prioritaria per l’impatto immediato sui conti dell’Ente».

In definitiva: «Il nostro voto sull’approvazione del rendiconto 2022 sarà contrario anche per le seguenti motivazioni: I revisori hanno formulato 2 eccezioni di giudizio, per mancato riconoscimento debiti fuori bilancio e assenza totale di accertamenti e riscossione a titolo di recupero evasione; non hanno inteso esprimere giudizi sulla congruità del fondo contenzioso, perché manca l’elenco analitico delle liti in corso, il valore del contenzioso e la percentuale di soccombenza; non hanno inteso esprimere giudizio sulla corretta elaborazione dello stato patrimoniale e del conto economico in quanto non sono riusciti a conciliare l’importo dei residui attivi con i crediti dello stato patrimoniale, l’importo dei residui passivi con i debiti e i fondi rischi rispetto ai fondi accantonati nel risultato di amministrazione».

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