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Il clan pensò di mandare “Genuzz u napulitan” a bruciare l’auto del poliziotto

Poi il ripensamento: «Se viene scoperto se la canterà e ci inguaierà tutti»

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Eugenio Logatto

PAOLA (Cs) – Nella richiesta della Procura antimafia di Catanzaro alla base dell’ordinanza del Gip distrettuale a carico di elementi della cosca di ‘ndrangheta Calabria-Tundis, emerge la volontà chiara da parte dei capi del sodalizio di mandare un avvertimento a un poliziotto, si presume in servizio presso il locale Commissariato di Pubblica sicurezza.

Un poliziotto “scomodo”, secondo quanto traspare dagli atti, che doveva essere “punito” perché con la sua attività dava fastidio a capi e gregari del clan e, pertanto, i due presunti ‘ndranghetisti pianificarono il danneggiamento della sua automobile tramite incendio doloso. Una pratica molto diffusa, nell’hinterland di Paola, e non solo.

In tale contesto, il soggetto considerato più qualificato per questa missione, era “Genuzz u napulitano” (Eugenio Logatto, destinatario di misura cautelare in carcere), pluripregiudicato di Paola, elemento di spicco della cosca soprattutto in riferimento a estorsioni mafiose, a spaccio di droga e danneggiamenti.

Tuttavia, ai due “uomini d’onore” è sorto un dubbio: è se viene scoperto e arrestato? «Certamente “Genuzz” vuoterà il sacco e ci inguaierà tutti», è quanto si dicono i due mafiosi, intercettati dalla Procura antimafia.

E, pertanto, il raid punitivo è stato congelato.