Home Calabria Estorsioni mafiose, l’imprenditore socio a Paola con “Strusciatappine”

Estorsioni mafiose, l’imprenditore socio a Paola con “Strusciatappine”

Chiedemmo 50mila euro: ci fece il nome di Abruzzese, ma pretendemmo ugualmente il denaro»

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Un posto di blocco

RENDE (Cs) – Il collaboratore di giustizia Franco Bruzzese, agli atti dell’inchiesta antimafia Reset, in tema di estorsioni mafiose, ha rilasciato dichiarazioni, anche autoaccusatorie, su fatti e circostanze legati alla tangente di 50mila euro pretesa da un noto imprenditore cosentino che, a suo dire, avrebbe dovuto godere della protezione del capomafia Antonio Abruzzese ”Strusciatappine” per via della presunta gestione condivisa di una società nella città di Paola. 

“…Io ho posto in essere un’estorsione nei confronti” di (omissis, ndr) – spiega il collaboratore agli atti – ho chiesto ed ottenuto la somma di 50.000 euro unitamente a RANGO Maurizio e PATITUCCI Francesco, somma che mi fu consegnata in tre tranche: la prima di 25.000 mi fu consegnata da lui personalmente, altri 10.000 tramite il nipote di BEVILACQUA Celestino detto “u cravune” e, in un’altra circostanza altri 15.000 euro mi furono consegnati sempre tramite “u cravune”».

«Rappresento che io, PATITUCCI e RANGO mandammo a chiamare» l’imprenditore «per il tramite del “cravune” che lavorava con il fratello» della vittima, «lo convocammo alla mia presenza, del RANGO e del PATITUCCI nel parco degli Ulivi, sito tra l’ultimo lotto di Via Popilia e Roges di Rende, e gli chiedemmo la somma di denaro.

L’imprenditore «avanzò delle rimostranze chiedendomi se Tonino “strusciatappine” fosse informato della cosa, poiché i due a dire» dell’imprenditore «erano amici, anzi addirittura» la vittima dell’estorsione «vantava una società in Paola con “strusciatappine”».

«Noi per tutta risposta gli rappresentammo che non ci interessava nulla e che doveva pagare. La richiesta fu di 50.000 euro in quel momento, salvo ulteriori richieste in futuro. La somma ci fu consegnata nei termini e con le modalità sopraddette».

«La somma confluì nella bacinella, come sempre. Sin dalla prima tranche dei 25.000 euro, convocai presso la mia abitazione RANGO Maurizio e SOTTILE Ettore, consegnai loro la somma di 25.000 euro rappresentandone la provenienza, affinché la inserissero in bacinella anche attraverso la consegna a DI PUPPO Umberto…”