Home Cronache Quell’imprenditore si uccise per colpa degli “strozzini” cosentini

Quell’imprenditore si uccise per colpa degli “strozzini” cosentini

«Oppresso dai debiti per colpa della 'ndrangheta e costretto a suicidarsi»

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Un posto di blocco

COSENZA (Cs) – Imprenditore rendese di 50 anni, morto nel 2016, si sarebbe tolto la vita per colpa degli “strozzini” della ‘ndrangheta cosentina, come viene raccontato da un collaboratore di giustizia agli atti dell’inchiesta antimafia Reset.

A detta del collaboratore, infatti, l’attività usuraia della cosca degli italiani «aveva persino spinto al suicidio una delle loro vittime» che, «oppressa dai debiti», si era tolta la vita.

In quel tempo, però, gli organi di stampa locali, riferendo i fatti, parlarono di “debiti contratti nell’ambito dell’attività imprenditoriale” che avevano “asfissiato l’uomo”, il quale aveva deciso di farla finita. Oggi negli atti si accenna a quel tragico evento.

“…… (omissis) mi disse “hai visto cosa hanno combinato?” spiegando che la parente della vittima conserverebbe un “sms che gli aveva mandato” l’uomo prima di suicidarsi; sms dove spiegherebbe le ragioni del suicidio.

«…si è suicidato perché era sotto usura e nel discorso lo ha collegato» al gruppo di Porcaro e Piromalli», spiegando che uno dei capi dell’organizzazione criminale «aveva preso tutto il mobilio di casa, moderno e tutto touch screen, senza pagare, la stessa cosa aveva fatto» un altro ‘ndranghetista di Cosenza.

«In quel periodo se qualcuno dei clan doveva andare a prendere qualcosa» dall’imprenditore, «doveva andare a parlare prima» con il capomafia.

Insomma, il 50enne si sarebbe ucciso – secondo la versione del collaboratore di giustizia – per colpa della malavita cosentina.