CATANZARO – «Per il gruppo della Lega a Palazzo De Nobili non è bastata una intera mattinata di intenso e collettivo lavorio perché la nota di contro replica sulla vicenda dell’impianto di Alli possa essere dotata di senso compiuto e privo della solita confusione. Come ammissione di errore rispetto alla precedente nota stampa, nella nuova uscita i leghisti catanzaresi cancellano, per fortuna, l’assurda speculazione politica sui lavoratori dell’impianto di Alli. E speriamo che questa vicenda possa risolversi per il meglio grazie al ruolo istituzionale del Sindaco Fiorita ed alla disponibilità dei soggetti coinvolti».
E’ quanto dichiara in una nota il consigliere comunale Vincenzo Capellupo che, in replica, bastona i leghisti, cercando di fare fronte all’ennesima polemica politico-mediatica.
«Gli amministratori di lungo corso della Lega, in evidente difficoltà, confondono, anche, le vicende di Arrical e di Ato. E forse non ricordano, a meno che non si tratti di autocritica, che il presidente dell’Ato, ora sciolto, per lungo tempo è stato proprio il loro ex Sindaco che, da quanto scrivono, non ha fatto nulla di quello che oggi i simpatici leghisti chiedono. Esisteva in questi anni il costo ambientale per l’impianto di Alli si o no? O esiste solo ora che non governano più loro?», chiede Capellupo.
E prende atto: «Insomma sono in grande difficoltà e per provare ad uscire dall’angolo nel quale si sono da soli cacciati fanno l’errore più grande: provano a gettare fumo negli occhi dei cittadini, che però li conoscono bene, parlando di presunti e fantasiosi investimenti di risorse pubbliche in targhe e coppe. La solita strategia infruttuosa palesata in altre situazioni dai medesimi protagonisti. Una menzogna troppo grande per essere lasciata passare».
Poi conclude con un’ultima stoccata: «Stiano tranquilli i leghisti catanzaresi la città sa che nei 20 anni in cui hanno governato non sono stati bravi e per questo sono stati sonoramente bocciati non da un professore ma dagli elettori della città. Sappiamo bene che ora tocca a noi sanare i loro 20 anni di danni. Stiano sereni!»