CATANZARO
In 40 – tra medici, autisti e infermieri del 118 – questa stamattina, attraverso l’avvocato Francesco Pitaro, hanno presentato un esposto al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro alla Salute, al presidente della Regione Calabria, al commissario ad acta per la sanità in Calabria, all’Asp di Catanzaro, ad Azienda zero e al Prefetto di Catanzaro, a causa della carenza del servizio.
«Gli istanti – si legge nel documento – sono tutti medici e infermieri e autisti addetti al servizio 118 della provincia di Catanzaro; che il servizio 118 è il servizio sanitario che si occupa dell’emergenza sanitaria territoriale e ha il fine principale di prestare soccorso sanitario in via di urgenza ed emergenza; che, tuttavia, il detto servizio è, ormai da molto tempo, assolutamente carente in tutta la provincia di Catanzaro. Infatti, vi sono molti medici, addetti al servizio 118, a causa della eliminazione di una indennità loro attribuita, hanno lasciato il servizio del 118 e ciò in quanto, per effetto della eliminazione della detta indennità, hanno ritenuto la retribuzione loro corrisposta non congrua con riferimento al loro impegno assiduo e alle loro continue e significative responsabilità. Se ciò non bastasse, sta, inoltre, accadendo che all’interno del servizio essenziale 118 è assente, in molte postazioni, la figura dell’autista e anche quella dell’infermiere; che, pertanto, ad oggi, il servizio 118 della provincia di Catanzaro è completamente carente è manca delle figure essenziali del medico e dell’autista e dell’infermiere; che tali gravi carenze che riguardano il servizio del 118 hanno una evidente ed immediata e diretta ricaduta negativa sul diritto alla salute, di cui all’articolo 32 della Costituzione, della comunità».
E, ancora: «Che, ad oggi, pertanto, tutto ciò lede ictu oculi il diritto alla salute della comunità della provincia di Catanzaro e ciò in quanto è accaduto ed accade che in caso di emergenza il servizio del 118 non arrivi per l’assenza della figura essenziale dell’autista o se arriva non può svolgere la propria tipica funzione di soccorso sanitaria in assenza della fondamentale figura del medico e dell’infermiere; che, infatti, il cattivo funzionamento del servizio 118 si riflette negativamente sul diritto alla vita delle persone e ciò in quanto l’omesso soccorso d’emergenza può incidere direttamente sulla vita del paziente per il quale si chiede l’intervento del servizio di emergenza territoriale; che l’articolo 120 comma 2 della Costituzione dispone che “Il governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica …”; che, nel caso che occupa, vi è un pericolo grave per l’incolumità in quanto la salute pubblica e dei cittadini è, con tutta evidenza, a repentaglio e ciò in quanto, per come sopra rilevato, il servizio 118 nella provincia di Catanzaro, a causa dell’assenza delle figure fondamentali dei medici e degli autisti e infermieri, non è posto nelle condizioni di fornire un soccorso sanitario immediato e tempestivo e pieno».
In conclusione, con l’esposto i 40 operatori del servizio 118 chiedono «al presidente della Regione Calabria, al commissario ad acta per la Sanità in Calabria, all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, all’Azienda per il governo della sanità della Regione Calabria di porre in essere con immediatezza e tempestività, alla luce della gravità dei fatti sopra esposti, ogni atto ed iniziativa diretti a integrare il personale del servizio 118 della provincia di Catanzaro dotandolo delle necessarie figure fondamentali del medico e dell’autista e dell’infermiere al fine di permettere al servizio 118 di emergenza sanitaria territoriale di poter fornire le proprie tipiche prestazioni di soccorso sanitario in modo tempestivo e pieno e completo e di rispondere con tempestività ed efficacia alle chiamate di soccorso che provengono dalla comunità; che il presidente del Consiglio dei Ministri e il ministro della Salute, anche ai sensi dell’articolo 120 della Costituzione, attivino, ricorrendo “pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica”, i poteri sostitutivi a causa delle manifeste omissioni degli organi territoriali che hanno reso e rendono il servizio di emergenza territoriale della provincia di Catanzaro inadeguato e carente e inefficiente con conseguente ed evidente rischio per la salute della comunità che non può contare sul servizio sanitario essenziale e fondamentale e primario con ingiusta compressione del diritto alla salute e alle prestazioni sanitarie di cui all’art. 32 della Costituzione».
Chiedono, altresì, «che il Prefetto di Catanzaro, in relazione alla esposta gravissima problematica direttamente connessa con il diritto alla salute e che riguarda l’inadeguatezza del servizio fondamentale e primario dell’emergenza sanitaria territoriale 118, voglia con tempestività fissare un incontro tra gli istanti e i soggetti destinatari del presente atto ed ogni altro soggetto la cui presenza verrà ritenuta opportuna e/o necessaria, al fine di meglio esaminare la delicatissima questione e al fine di venire a conoscenza delle determinazioni che gli uffici preposti al funzionamento del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118 vorranno adottare per rendere il detto servizio di emergenza sanitaria territoriale della provincia di Catanzaro effettivamente funzionante ed efficiente e adeguato e rispondente alle proprie finalità tipiche di soccorso sanitario immediato e tempestivo».
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