PAOLA (Cs) – Dopo gli interventi di apertura di Giovanni Politano e Mattia Marzullo, rispettivamente sindaco e presidente del consiglio comunale, in riferimento alle offese rivolte da un anonimo allo stesso primo cittadino, nel consiglio comunale odierno è intervenuta la capogruppo della forza di minoranza “Forza Paola Domani”, Emira Ciodaro.
La dottoressa Ciodaro si è detta «basita» per quanto riferito dal sindaco durante il consiglio e soprattutto per le affermazioni di Marzullo. «Lei dice che le offese fatte a te (sindaco) sono fatte a me (presidente del consiglio)», premette Ciodaro, riprendendo il pensiero di Marzullo. E risponde: «A mio avviso è una questione di stile, perché io avrei aggiunto: “a me che rappresento il consiglio comunale”, perché se si è trattato di un fatto personale allora non parliamo di argomenti legati non alla figura del rappresentante istituzionale, ma al singolo cittadino».
«Il gruppo Forza Paola Domani – aggiunge Emira Ciodaro – non ha inteso esprimere pubblicamente alcuna forma di solidarietà a Politano perché non è al corrente di nulla, nel senso che, quando accade un atto di vilipendio alle istituzioni, i consiglieri dovrebbero essere convocati tramite una conferenza di capigruppo, che si sarebbe dovuta tenere nella massima urgenza», evidenzia. «Ma lei, presidente – denuncia Ciodaro – non lo ha fatto. Io non so se ciò che è accaduto sia realmente legato alla funzione istituzionale che il sindaco riveste», spiega ancora Ciodaro.
«Non siamo stati informati né aggiornati su nulla. Non si esprime la solidarietà come atto dovuto. E’ un atto mirato e si esprime se è finalizzato a qualcosa che attiene al mandato delle sue funzioni; viceversa, la solidarietà si dà in privato».
Quindi Emira Ciodaro rafforza il concetto espresso con un esempio: «Nel 2000 ho avuto una busta gialla poggiata sulla mia automobile, contenente bossoli di cartucce da caccia; ero vicesindaco e ho avuto la solidarietà da tutto il consiglio comunale, ma ho aggiornato forze dell’ordine e assemblea pubblica».
Nel caso di Politano, però, «tutta questa segretezza non si capisce. Non conosciamo il contenuto di ciò che è stato scritto e ci dovete spiegare su cosa dobbiamo esprimere solidarietà».
Sui graffi all’auto, poi, ha aggiunto: «In questo paese ognuno di noi ha trovato graffi alla macchina, se si ravvisa che questo sia legato al ruolo istituzionale del sindaco, avete fatto male a non informarci, e lei presidente, se è al corrente del contenuto della presunta minaccia, ha sbagliato a non convocare un consiglio sull’ordine pubblico».
Andando avanti, Emira Ciodaro ha proseguito nella sua impietosa analisi contro amministrazione comunale e maggioranza: «Sta venendo fuori una brutta immagine della nostra città; una città il cui sindaco viene vandalizzato e non si capisce il motivo. E un presidente del consiglio non ritiene necessario convocare una pubblica assemblea aperta al contributo dei cittadini».
«Paola non può passare come una città in cui la delinquenza imperversa ovunque; una città fuori controllo. Questa è l’immagine che traspare. Lei, sindaco – conclude Emira Ciodaro – è l’immagine della città e deve volare alto, non deve fermarsi alla solidarietà. Deve indagare perché sta perdendo la sua città, una città abbandonata, sporca, dove i rifiuti sono ovunque, così come i disservizi. E non venitevene sempre con la scusa che noi siamo arrabbiati. Noi siamo opposizione e siamo serenissimi».