COSENZA – I Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, nelle articolazioni di riferimento territoriale sulle fasce costiere ionica e tirrenica (Compagnie CC di Paola, Scalea, Cassano all’Ionio e Reparto Territoriale di Corigliano-Rossano), hanno proceduto, nell’ambito di una collaborazione interistituzionale con le Capitanerie di Porto di Corigliano (CS), Cetraro (CS) e Maratea (PZ) e con il supporto dei militari del Nucleo Ispettorato Lavoro di Cosenza, del Nucleo Antisofisticazioni di Cosenza, del reparto Tutela Agroalimentare di Messina e dei Carabinieri Forestali del Gruppo di Cosenza, all’effettuazione di mirati controlli ad attività commerciali del settore turistico-alberghiero. L’operazione denominata “Wave”, concepita grazie all’iniziativa del Comandante della Legione Carabinieri Calabria, Generale di Divisione Pietro Francesco Salsano, del Direttore della Direzione Marittima di Reggio Calabria, Capitano di Vascello Giuseppe Sciarrone e dal Comandante della Regione Carabinieri Forestale, Colonnello Giovanni Misceo, e già operativa anche a Crotone e Vibo Valentia, si prefigge l’obiettivo di verificare, da un lato il rispetto di normative che interessano i comparti del lavoro, dell’ambiente, dell’igiene e sicurezza dei prodotti agroalimentari nonché delle concessioni demaniali delle strutture ricettive e dedicate alla balneazione.
Il tutto all’ulteriore scopo di tutelare al contempo il patrimonio ambientale e marino delle fasce costiere calabresi in funzione del particolare periodo turistico estivo.
Nel complesso sono state monitorate sei strutture turistiche operanti a Paola, Scalea ed a Schiavonea frazione di Corigliano-Rossano, a vario titolo, nei settori della balneazione, della ristorazione e del nolo di imbarcazioni da diporto. Nel dettaglio, a carico dei titolari di 5 di queste strutture, sono state contestate, in generale, violazioni in materia di arbitraria ed abusiva occupazione di area demaniale marittima, difformità strutturali esterne rispetto alle concessioni, impiego di lavoratori irregolari e/o privi di permesso di soggiorno, carenze igienico sanitarie strutturali e dell’HACCP, mancata indicazione di allergeni, evocazione di nomi di prodotti alimentari di origine controllata, frode aggravata nell’esercizio del commercio, illeciti amministrativi in materia di pesca ed acquacultura, mancata elaborazione del documento sulla valutazione dei rischi, violazioni nella pulizia dei locali.
All’esito dei controlli una struttura è stata sottoposta a sequestro penale ed altre tre attività commerciali sono state sospese previe accertate violazioni in materia di concessioni demaniali e per l’impiego di 7 lavoratori irregolari. Sono stati inoltre sottoposti a chiusura 3 depositi di derrate alimentari, sequestrati amministrativamente 90 kg circa di prodotti ittici di vario tipo non tracciabili, sequestrati penalmente circa 100 bottiglie di vino ed acqua di qualità ed origine differente da quanto riportato in etichetta ed elevato sanzioni ammnistrative per un totale complessivo di euro 70mila circa.